sabato 9 dicembre 2017

RACCONTAMI - Come nel vecchio West

tratta da "Straight.com"
Questa è la storia, anzi l’avventura, di due amici per la pelle: Mike e John. Vivevano in America, nelle montagne del Nord Dakota, in un piccolo villaggio di circa 300 abitanti.
Una mattina si diressero all’unico bar del paese per consumare la colazione. Come sempre la T.V. era accesa e commentava le solite e noiose notizie, quando, all’improvviso John drizzò le orecchie con una faccia stranita ma allo stesso tempo entusiasta ed esclamò: “Mike! Hai sentito? Hanno scoperto l’ultima tribù di indiani d’America discendenti degli antichi pellerossa! E… la notizia più succosa è, che per chi li dovesse trovare, c’è una ricompensa di 200.000 dollari! Dobbiamo scovarli, sono qui , da qualche parte nelle nostre montagne!”.
“Non credo sia una buona idea, ci potremmo perdere o ferire”, replicò Mike. “Andremo a cavallo, non ci accadrà nulla, vedrai!”, ribattè John.
Mike, pensando alla ricompensa, si convinse.
Il giorno seguente, i ragazzi si prepararono uno zaino contenente torce, cibo, acqua e carte e si diedero appuntamento alle 8.00 presso il bar. Partirono quindi alla ricerca degli indiani, in sella ai loro cavalli. Dopo un giorno di cammino, decisero di accamparsi per la notte. Fu difficile dormire con tutti quei pensieri che giravano per la testa. Si rimisero in marcia e dopo ore di trotto, arrivarono nella Creek Valley dominata da una foresta, al termine della quale si trovarono davanti ad un canyon non segnalato sulle loro mappe. Lo attraversarono, quando si imbatterono in qualcosa di sensazionale che li lasciò senza fiato: un vero e proprio accampamento indiano con tanto di tende, fuochi accesi e cavalli… uno scenario che pareva uscito da un racconto del vecchio West.
I due amici, un po’ timorosi, restarono ad osservare il popolo in disparte e di nascosto. In men che non si dica, si ritrovarono accerchiati e catturati dalla tribù degli indiani con piume, decorazioni e maestosi cavalli colorati. I due giovani si resero immediatamente conto di essere in una brutta situazione anche se notarono un alto senso di lealtà e onestà nel comportamento degli indigeni.
Portati al cospetto del capo-tribù, Penna Blu, che avrebbe dovuto decidere sulle loro sorti, a John, come per incanto uscirono dalla bocca alcune parole di origine indiana, tramandate dai nonni quando era piccolo.
Penna Blu, colpito da questo particolare e comprendendo le ragioni pacifiche che avevano portato i ragazzi fin lì, diede il benestare per farli vivere con loro, tutto il tempo che avrebbero voluto.
I due giovani cominciarono così ad usare modi e tradizioni di quella splendida tribù, imparando da subito ad apprezzare usi e costumi.
Con il passare del tempo capiscono di avere di fronte un popolo straordinario che basava la loro vita su principi fondamentali quali lealtà, onestà, rispetto per la natura e devozione alla pace.
Una volta liberi di poter tornare a casa, i due decisero, senza neanche doversi confrontare, di non divulgare la loro scoperta al mondo; era chiaro, infatti, che, se così non fosse stato, questo meraviglioso popolo sarebbe stato scoperto e il risultato sarebbe stato la loro estinzione.
Mike e John si congedarono agli indigeni, felici di aver vissuto un’esperienza incredibile e indimenticabile, rinunciando al premio promesso.

Penna Blu, in segno di pace e riconoscenza, donò loro un arco che conservarono con affetto e orgoglio e che sarebbe stato per sempre nei loro ricordi. (The Fox)

venerdì 8 dicembre 2017

GUARDANDO IL CIELO

Un po' di tempo fa abbiamo studiato astronomia, un argomento che mi ha colpito molto .
Spesso non ci penso , ma ogni tanto mi chiedo :"Cosa siamo noi? Cos'è l'universo ? Come facciamo ad essere sicuri che tutto si è creato grazie ad un'esplosione chiamata "Big Bang" ? "Ecco , noi, dell' "universo", non sappiamo niente , anche se crediamo di saperne tanto e non sappiamo talmente niente che , secondo alcuni scienziati, siamo una riproduzione al computer di un essere onnipotente. Come direbbe Caparezza "siamo parte di un algoritmo", come delle formiche in una teca di vetro ma al computer, un po' come nel cartone animato "Ortone e il mondo di Chi". Beh, comunque queste restano solo tutte piccole ipotesi .
Però,  oltre alle critiche, lo spazio è  qualcosa di affascinante ma allo stesso tempo inquietante. Perché vorrei proprio vedervi, vicino ad un pianeta, ad aggiustare un satellite, attaccati semplicemente ad un filo, che da un momento all'altro potrebbe rompersi e voi finireste nel vuoto .
Ora la NASA sta studiando come un sistema per andare su Marte. Okay: tutto bello, affascinante, ma ogni tanto mi chiedo a cosa servirebbe andarci se non ci si può vivere . Per me si dovrebbe iniziare già da adesso a capire come andare in altre galassie. Perché sono sicuro che c'è già qualche forma di vita aliena, molto più intelligente di noi umani, che sa andare più veloce della luce... sarebbe bello se, fra migliaia di anni , lo spazio fosse come in "Futurama" cioè con autostrade interstellari, pianeti vivibili come la Terra , tutti legati fra di loro. Beh questa è tutta immaginazione, però, chi lo sa? Magari prima o poi si avvererà .
C'è anche un'altro argomento di cui vorrei scrivere ed è quello dei documentari di argomento “spaziale” creati solo per incollare le persone allo schermo. Penso a quelli in cui si racconta di apparizioni aliene … Ora non voglio dire che non potrebbe capitare un evento simile , ma come viene raccontato da certe trasmissioni, no... per favore.
Racconti di enormi navicelle spaziali con raggi luminescenti che ipnotizzavano ... rimango basito. Oppure altri, in cui si racconta che le popolazioni antiche (Sumeri, Egizi, etc.) siano state condizionate da quelle aliene.




Lo so magari sono stato un po' troppo critico ma mi volevo sfogare. Mi auguri che, grazie alla tecnologia, si possa conoscere qualcosa di più per poi davvero visitare l'universo con i fatti e non semplicemente con le parole . (Il Cosmonauta)

domenica 29 ottobre 2017

Arte orientale in città

Il giorno 15 ottobre 2017 sono andato a Villa Dinegro e ho visitato il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone.
Al suo interno c’erano: delle statue raffiguranti Buddha e animali, alcune sculture in vetro di un’ artista giapponese di nome Oki Izumi, armature di samurai e katane, vasellame vario e oggetti per la casa, nonché maschere teatrali e funerarie.
È stato molto interessante e ho notato che tutti gli oggetti riguardavano la parte maschile della cultura orientale, perché, soprattutto all’ epoca le società erano prevalentemente maschiliste.
Consiglio a tutti i miei compagni di visitare questo piccolo angolo di Giappone nella nostra città (Il Samurai)


Qui potete ammirare una galleria di immagini (foto Il Samurai)

venerdì 1 settembre 2017

APPUNTI DI VIAGGIO - Un pezzo di Sicilia. Catania, l'Etna, Taormina e dintorni.

Eruzione dell'Etna nel 2012 || creative commons photo by andrea
Lo scorso 8 giugno 2017 mi sono recato in una delle più importanti località dell' Italia meridionale: Catania. La città si trova a Sud della Sicilia; è molto caratteristica in quanto rispecchia tutte le tradizioni della regione.
Si presenta come abbastanza vasta, bagnata dal Mar Mediterraneo: la parte più bella e più importante è il centro storico dove ha sede la cattedrale di Sant'Agata, protettrice e patrona di Catania; al centro della piazza sorge una colonna sovrastata da un elefante che è il simbolo della città.
Ci siamo spinti a visitare Acireale, Acicastello e Acitrezza con l' isola dei ciclopi: questi luoghi sono stati citati da Verga che i questi borghi ambienta il suo romanzo più conosciuto I Malavoglia.  A dominare la città con la sua maestosità vi è l'Etna, un vulcano sempre attivo.
Mentre percorrevamo la strada per arrivare al rifugio Sapienza, abbiamo notato tutta la lava solidificata che addirittura aveva sommerso un'abitazione.
Arrivati al rifugio Sapienza abbiamo percorso un tragitto  per vedere i crateri  del vulcan. Dalla baita si scorge una perfetta panoramica della città.
L' ultimo giorno ci siamo recati a Taormina dove si trova il famoso Teatro Greco: per le vie di Taormina si respira l'antichità. Da lì siamo scesi all'Isola Bella che è molto particolare perchè la spiaggia ha una specie di istmo di sabbia e sassi che congiuge la terraferma all' isola. Prossime a Taormina altre due mete bellissime: Giardini Naxos e Letojanni.

Sono stati tre giorni molto piacevoli: ho visitato posti ricchi di storia e luoghi turistici. Avrei voluto visitare anche Siracusa ma sarà per la prossima volta. (P.G. 3aM)

sabato 15 aprile 2017

SCAFFALE - Natalia Ginzburg. "Lessico famigliare"

La rubrica dei libri di lettura. Ci mancava! Rimediamo e partiamo con questa scheda.

Il romanzo descrive la vita quotidiana della protagonista autobiograficamente; spesso si ricordano le caratteristiche sia fisiche, sia caratteriali del padre di Natalia di cui lei sembra quasi provare disprezzo in alcuni momenti.
Il testo contempla anche la presenza della madre e dei fratelli della scrittrice tra cui il primogenito di cui il padre è entusiasta. Ciò si può notare leggendo il capitolo che tratta delle “tanto adorate” gite in montagna, dove il fratello maggiore dimostra le sue avanzate capacità nel campo dell’ arrampicata.
Il testo narra vicende di cui Natalia è spesso autrice o raccontate a lei poiché avvenute prima della sua nascita. Benché la scrittrice sia la protagonista non racconta molto di sé, ma piuttosto della storia della sua famiglia.

Il libro mi ha affascinata fino da subito. A differenza di altri testi inerenti ad argomenti storici, risulta di lettura più “leggera” e piacevole, forse perché è piuttosto romanzato; mi è piaciuto molto come l’autrice, pur non cercando di relazionarsi direttamente con il lettore, riesca comunque a stringere un legame con lo stesso, coinvolgendolo nel testo.  (F.G., 3aM)

Paolo e Francesca, l'amore, Dante. Tutto a 13 anni

La storia di Paolo e Francesca rispecchia molto i giovani di oggi che si innamorano e che a volte vengono ostacolati da qualcosa o da qualcuno. Paolo all'inizio è attirato da Francesca soprattutto per il suo aspetto esteriore e non per quello interiore. Questo accade a molti ragazzi e ragazze anche oggi, perchè l'aspetto influisce molto nell'amore.
Però, quando si ama veramente qualcuno, lo si vede molto più bello di come lo vedrebbe un'altra persona. Il verso che mi ha colpito di più è stato: "Amar ch'a nullo amato amar perdona". Dante con questo verso mi ha fatto riflettere molto su come si può sentire una persona dopo aver subito un rifiuto.
È brutto infatti sapere di non essere amati dalla persona che un attimo prima credevamo l'amore della nostra vita. Da un rifiuto si capisce che l'amore non è quasi mai come lo descrivono nelle favole, infatti quando ci si innamora bisogna essere consapevoli che non sempre ci sarà un lieto fine come ce lo raccontavano quando eravamo piccoli.

La Divina Commedia è bellissima perché, in un modo o nell'altro, racconta la verità, quello che noi sappiamo e che non vogliamo ammettere. Questo poema deve essere letto dai ragazzi delle mia età perché è in questo periodo della nostra vita che iniziamo ad avere le prime cotte e Dante, attraverso Paolo e Francesca, riesce a spiegare perfettamente cosa voglia dire essere veramente innamorati e tutte le conseguenze che comporta l'amore.  Gianciotto evidentemente non amava Francesca e non voleva bene a suo fratello. Perchè se ami veramente qualcuno faresti di tutto, pur di vederlo felice anche se con un'altra persona, quindi se lui l'avesse amata non l'avrebbe uccisa. (Gi.Bo., 2aM)

sabato 8 aprile 2017

L'educazione stradale all'IC Rivarolo

Lo scorso 31 marzo presso l’Istituto Comprensivo Rivarolo (Scuola Media Ugo Foscolo), i vigili urbani di Genova hanno tenuto una lezione con più classi allo scopo di arricchire la nostra educazione stradale.
Le autorità si sono soffermate a descrivere il crescente numero di incidenti stradali a Genova: da gennaio al 31 marzo di quest’anno se ne sono si sono verificati oltre 1000, di cui 3 mortali.
La lezione si è concentrata prevalentemente sulla discussione di quanto sia importante mettersi alla guida dei motoveicoli con i dispositivi di protezione adeguati, come caschi integrati, guanti e para spina dorsale, per prevenire eventuali danni in caso di incidente.
Un altro fondamentale argomento trattato è stato il rispetto del codice della strada: ci hanno spiegato, quando si è alla guida, quanto sia importante non passare con il rosso o non superare il limite di velocità.
Non meno rilevanti sono le cosiddette “regole morali”, cioè le regole che noi ci imponiamo per evitare eventuali incidenti, ad esempio alla guida prestare attenzione, soprattutto di notte, ai pedoni; stare attenti a non entrare in chiazze di gasolio o di olio a qualunque velocità perché l’incidente sarebbe inevitabile.
Altro argomento di discussione è stato il crescente numero di incidenti in cui sono coinvolti i giovani, che sono prevalentemente causati dallo stato di ebbrezza del conducente. Questa situazione si verifica quando vengono ingerite ingenti quantità di alcolici.
I vigili, per farci capire meglio le conseguenze dell’uso eccessivo di alcolici, ci hanno fatto provare degli occhiali speciali che ne riproducono gli effetti sul campo visivo. Provandoli ho constatato molte anomalie: difficoltà a distinguere i colori, perdita della visuale periferica, vista doppia e sfocata e perdita della percezione del volume.
Un problema dei giovani è che spesso per ingenuità non adottano le giuste misure di sicurezza e non seguono le regole imposte.
Penso che quando si è alla guida bisogna seguire il codice della strada e i giovani devono raggiungere la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Infrangendo le regole non solo mettono a repentaglio la loro vita ma anche quella di coloro che li circondano.
Trovo che questo incontro con i vigili sia stato molto interessante perché ci ha insegnato cose che prima non sapevamo e ci ha fatto riflettere su argomenti che credevamo secondari, ma di cui abbiamo imparato l’importanza. (A.F., 3aM)

sabato 18 marzo 2017

DISCOTHEQUE - Che medicina è mai la musica!

Ormai da anni si hanno piattaforme e applicazioni che permettono l’ascolto di ogni tipo di musica. Ciò infatti permette a qualsiasi persona, munita di un dispositivo (PC, tablet, smartphone) e una connessione internet, di trovare ogni testo, canzone e informazione sull’artista cercato.
Il tutto è veramente comodo, soprattutto per chi come me non può fare a meno del classico “pezzo salva giornata”. C’è da dire, però, che applicazioni come Youtube  sono molto recenti, quindi sono visitate per la maggior parte da ragazzi che ascoltano musica contemporanea. Penso ai rapper italiani rilanciati dalla stessa piattaforma, come la Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Izi e molti altri ancora. Non mi soffermo su tale genere, non perché lo reputi meno importante, ma perché semplicemente non rientra nei miei gusti. Vorrei invece soffermarmi su ciò che adoro.

Ad essere sincero sono molto aperto a qualsiasi stile, dal rap alla musica classica. Credo infatti che ascoltare vari generi ti renda un ascoltatore migliore e allo stesso tempo una persona più colta, pertanto meno attaccabile sul piano dei gusti. Per fare un banalissimo esempio, mi sono trovato in questo periodo ad ascoltare musica pop americana come Major Lazer, i Twenty One Pilots e i DNCE, artisti che non adoro, ma ai quali mi piace dedicare qualche minuto della mia giornata.

Veniamo al sodo, grazie a mio padre ho imparato ad apprezzare la musica rock a 360°, tenendo conto che, già di mio, apprezzo ogni gradazione dal pop rock all'heavy metal. Se dovessi fare una lista. inserirei quei grandi gruppi che viaggiano dalla fine degli anni Settanta fino ai Novanta, come i Kiss, gli Ac/dc, Alice Cooper e gli Iron Maiden.

Credo che questo stile dia una forza incredibile soprattutto a ragazzi della mia età a rialzarsi dopo sbagli e delusioni. Infatti più che droghe e Play Station, i ragazzi dovrebbe fare uso di musica, ma buona musica.

Vorrei soffermarmi su quello che è e resterà il mio gruppo preferito di sempre: i Kiss. Li adoro non solo per la loro bellissima musica, che da anni rimane nella classifiche di giornali e riviste rock. Apprezzo soprattutto  la loro forza nel continuare: nella loro lunga carriera hanno cambiato varie volte la formazione principale, senza smettere di produrre musica di altissima qualità. Caratteristica di rilevante importanza, anche se molti altri gruppi sono riusciti a resistere come loro.


L'avete capito, no? La musica è la medicina più potente al mondo: se cadi, lei ti aiuta a rialzarti! (S.B., 3aM)

domenica 12 marzo 2017

Settimana difficile per i miei coetanei

Questa settimana mi hanno “colpito” tre notizie di cronaca in cui sono coinvolti minorenni.


A Soverato, in Calabria, tre ragazzi del 2003 (il mio anno di nascita) sono stati travolti da un treno mentre camminavano sui binari. Due sono riusciti ad evitare l’impatto all’ultimo mentre il terzo purtroppo non ce l'ha fatta. Sconosciuti i motivi di questa bravata: forse volevano scattare un selfie estremo o imitare qualcuno; ciò che è certo è che un mio coetaneo ha perso la vita ed altri due sono vivi per miracolo.
A volte è difficile pensare alle conseguenze delle nostre azioni. Anche se sai di fare qualcosa di pericoloso, ma in compagnia degli amici o per “postare” una foto spettacolare, RISCHI!
Ed in questo caso il finale è stato tragico e ha lasciato in me una sensazione di sconcerto.


A Caserta cinque ragazzi minorenni sono stati arrestati. Commettevano rapine a volto scoperto ed armati di pistola. Ciò che mi lascia incredulo è che poi “postavano” le loro gesta sui social, vantandosi ed esaltando i loro colpi.


Alla stazione centrale di Duesseldorf , un uomo, con problemi psichici, ha colpito con un’ascia alcuni passeggeri ferendone, anche gravemente, nove. Tra le vittime anche una ragazza di 13 anni. Ho cercato di immaginare la situazione, dev’essere stato terribile! Questa notizia mi ha lasciato una sensazione di tristezza.


Per tutti e tre gli avvenimenti, una sola domanda: si sarebbe potuto evitare? (T.D., 3aM)

martedì 21 febbraio 2017

Scelte di vita. Scelte di Fede. La storia di Suor Josephine

Quando una lezione di Religione della professoressa Armanni si trasforma in un incontro importante. E' successo la scorsa settimana in 2aM. e la penna è dell'alunno Paolo.

Mercoledì 15 febbraio è venuta nella nostra classe suor Josephine, che risiede nella chiesa di San Giovanni Battista alla Costa di Begato e ci ha parlato della sua vocazione. Ella è originaria delle Filippine, da piccola era una bambina molto vivace, ma un giorno, mentre ritornava da scuola, disse ai suoi genitori che voleva intraprendere una strada riguardante la Chiesa, ovvero diventare suora. Nonostante la reazione contraria di mamma e papà, Josephine entrò in convento e si trasferì in Italia.
Io sono rimasto molto colpito della sua forza di volontà. Ella è riuscita a coronare il suo sogno, nonostante i suoi genitori fossero contrari; ci vuole coraggio a lasciare il suo paese d’origine e la sua famiglia per trasferirsi in un'altra città. Mi ha impressionato molto anche il suo senso materno, nonostante ella non abbia figli. È molto disponibile ad aiutare qualsiasi persona o famiglia in difficoltà, offrendo tutto il suo tempo alle persone bisognose.

Suor Josephine due volte alla settimana si reca alla mensa delle scuole per ritirare il cibo non utilizzato per donarlo: lei non possiede niente, quello che le vien donato lo utilizza insieme alle sue consorelle per la chiesa. Anch’io svolgerei questo servizio perché mi piace aiutare le persone e le famiglie in difficoltà. Mi auguro di ricordarmi di lei e del suo esempio nel corso della mia vita. Spero per me che le parole dette da suor Josephine possano essermi d’aiuto per compiere atti  di bontà. (P.G, 2aM)

sabato 18 febbraio 2017

Il monologo di Polonio. Quando Shakespeare ci parla (ancora)

La lettura del monologo tratto da Amleto di Shakespeare presenta diversi consigli che il padre Polonio dà al figlio Laerte, prima per la partenza di quest’ultimo per la Francia.
Tra i precetti paterni ce ne sono alcuni che sento più vicini alla mia esperienza e alla mia personalità. In particolare, ho trovato molto attuale quello in cui il padre esorta Laerte a rimanere sempre fedele a se stesso.

Ma soprattutto tieni questo in mente:
sii sempre, e resta, fedele a te stesso;
ne seguirà, come la notte al giorno,
che non sarai sleale con nessuno.

Questo concetto mi viene spesso ripetuto anche in famiglia e, in effetti, è molto importante cercare di essere sempre coerenti e non farsi influenzare da nessuno, provando a ragionare con la propria
testa e mantenendo un atteggiamento sincero e leale.
Non è giusto adeguarsi agli altri, pur di farsi accettare in un gruppo. Bisogna, invece, trovare il coraggio di esprimere le proprie idee e le proprie convinzioni anche se in contrasto con la maggioranza.
Soprattutto i miei genitori sostengono l’importanza di questo concetto perché, se sarò capace di agire e comportarmi secondo i miei principi, non mi dovrò rimproverare per le mie scelte.
Il monologo presenta comunque molti altri consigli validi e attuali ancora oggi e questo è uno dei motivi per cui capisco quanto sia giusto che noi ragazzi leggiamo almeno alcuni classici.
Queste letture infatti possono offrici degli insegnamenti e aprirci la mente, facendoci riflettere su concetti importanti della vita. (Gi.Br., 2aM)

  

Proteste in Romania

Fotografia tratta da Bresciaoggi
Alcuni nostri alunni seguono i fatti del mondo. Un gruppo di loro, viene da altre parti d'Europa e sente ancora viva l'appartenenza con la terra di origine. Come nel caso di I.P. che, proprio in questi giorni, si è sentita in dovere di raccontarci i recenti fatti accaduti nella sua terra (Romania), La sua non è solo un'esposizione di quanto è avvenuto a Bucarest e dintorni. I.P. si spinge oltre ed espone il suo punto di vista e il suo invito finale vale per tutti coloro che amano la democrazia partecipativa.

Alla fine del 2016, in Romania si sono tenute le elezioni parlamentari che hanno deciso il futuro dei prossimi 5 anni del Paese. Ha vinto il Partito Sociale Democratico (PSD) con un risultato del 48%. Questo Partito è l' erede legittimo dell' ex regime comunista che ha governato per 45 anni, portando il PAESE al disastro. Insieme ai liberali dell'ALDE, i socialdemocratici hanno una solida maggioranza in Parlamento (circa 60%) tanto che non ha grossi problemi nell'approvare leggi. L' opposizione, divisa in più partiti, ha avuto un risultato deludente. Fin qua tutto può sembrare normale.
Analizziamo la situazione più in profondità. Quando il PSD ha introdotto una legge che scagionava quasi tutti i corrotti del Paese, la gente è uscita in strada. Caso strano, visto che alle ultime elezioni c'è stato un alto astensionismo. Cosa chiedeva la piazza? Chiedeva l' abrogazione di questa legge ingiusta ed elezioni anticipate. Le ultime elezioni sono state a dicembre del 2016. Ora siamo all'inizio febbraio del 2017. Non è che si possono organizzare elezioni ogni 2 mesi. Dove era la piazza quando sono state le elezioni? Come è stato possibile che un partito, che si sapeva chi fosse, sia riuscito ad ottenere il 48% ? Il 48% è una percentuale che ci avvicina a quello di regimi non proprio democratici.
Rispondo io. O la gente si fidava ciecamente di queste persone, o a votare sono andati solo quelli che hanno preferito i neocomunisti. La seconda ipotesi mi convince di più, vista la presenza alle votazioni del 35% della popolazione.
Allora mi viene il dubbio che chi, oggi, è in piazza,  non sia andato a votare o per indifferenza o per ignoranza o chissà per quale altro motivo.
La mia domanda è: non era sarebbe stato meglio, prima, andare a votare che, ora, uscire in strada ogni qualvolta il governo proporrà qualche legge non gradita alla popolazione? Sono quasi convinta che questo non è un caso isolato e che le sorprese non mancheranno.

Pensate gente, pensate e attivatevi, però al momento giusto, quando il vostro parere può veramente contare, ovvero votando. (I.P., 2aM)

domenica 12 febbraio 2017

Riflettendo su "Popolari" ("Presa Diretta", Rai 3)

Lunedì 6 febbraio 2017, con la mia famiglia, ho guardato un programma giornalistico molto interessante dal titolo Presa Diretta. La puntata era dedicata ai “Popolari”, un’inchiesta sui giovani ed il loro rapporto con internet.
Partendo dai nuovi miti emersi proprio dal web come Rovazzi e i Mates,  l’indagine mirava a capire come i ragazzi vivano e gestiscano il loro rapporto con la rete.
Sono rimasto colpito in particolare da tre aspetti:
·      1) Nel servizio si vedono bambini anche molto piccoli che utilizzano la rete e sono fan degli youtuber, tanto che vengono accompagnati dai loro genitori agli eventi in cui loro sono presenti. Per me questa è una cosa stranissima: come puoi a quattro/cinque anni possedere un cellulare e “navigare in rete”?
·     2) La sofferenza dei ragazzi della mia età (12/14 anni) che si chiudono nella propria stanza con il pc lasciando la scuola, lo sport, praticamente il mondo reale; o peggio si “feriscono” trovando ispirazione dalla rete!
·    3) Le parole degli psichiatri che lavorano da anni sui ragazzi con problemi dovuti dal loro utilizzo sbagliato della tecnologia.
 Quest’ultima parte è importantissima perché gli esperti affermano che la responsabilità non è della “rete” bensì dei genitori. “Il bambino va pensato” non dimenticato e questo è verissimo. Io, quando gioco con i miei amici, mi dimentico del tempo che passa (sono come ipnotizzato ed anche per questo i dottori ne hanno dato spiegazione) perciò ringrazio chi mi fa smettere, anche se fino ad ora non l’ho mai fatto, anzi, a volte mi infastidivo. Inoltre quando i ragazzi sono davanti ad un video perdono lo “scambio relazionale”. Questo è un concetto molto complicato che mi sono fatto spiegare ripetutamente. Quando ci relazioniamo con un'altra persona, l’espressione del suo viso ci trasmette le emozioni e la capacità di comprenderle, invece lo schermo questa capacità non ce l’ha quindi noi potremmo perdere “l’attitudine emotiva”. In effetti, se penso a ciò che accade tra noi ragazzi, spesso devo dire che questa può essere la risposta a molte nostre azioni senza senso.

Per me questo servizio è stato davvero interessante, consiglio a tutti di guardarlo più e più volte. (T.D., 3aM)

Se volete vedere l'intera trasmissione, cliccate qui

sabato 11 febbraio 2017

STORIA e SOCIETA' - Lavoro: dall'Ottocento ad oggi

Dopo avere studiato le lotte operaie dell’Ottocento ed avere compreso come venissero sfruttati i lavoratori, guardando al presente, non mi pare che la situazione sia cambiata di molto. Prima i lavoratori erano sfruttati facendo 12 o 14 ore di lavoro, poi le ore sono diminuite a 8 ma i lavoratori vengono ancora sottopagati e sfruttati. Un esempio di tutto ciò si può percepire nel ruolo che ricoprono alcune multinazionali. Vedere le multinazionali sfruttare persone nel 2017 lo trovo veramente deprimente e un passo indietro per l’umanità. Henry Ford aveva inventato nell’Ottocento la catena di montaggio, nella quale i lavoratori diventavano un ingranaggio della macchina produttiva, tutto questo oggi è ancora valido nelle fabbriche multinazionali. Credo che le condizioni di crisi economica dell’Italia non aiutino molto, perché le persone sottopagate non possono licenziarsi a causa del poco lavoro presente in Italia, quindi devono continuare a lavorare per riuscire almeno ad arrivare a fine mese. Penso che le tesi sostenute dall’economista e filosofo tedesco Karl Marx siano valide ancora oggi, perché Marx  pensava che il lavoro operaio valorizzasse le merci e che gli imprenditori usassero i mezzi di produzione per ritrarne profitti e non per il bene delle società. Secondo me se gli operai, se avessero nelle loro mani i mezzi di produzione, li userebbero per il bene della società. Mettendo a confronto la società di oggi con quella di prima, non vedo alcun miglioramento nei mezzi di produzione, io non riesco  a credere che nel 2017 accada tutto ciò e come tutto questo venga trascurato sia dalla società, sia dalle istituzioni. Secondo me quest’ultime non si interessano minimamente della condizione delle persone sfruttate. Spero che nei prossimi anni ci possa essere un miglioramento. (Fra. Sch., 3aM)

domenica 29 gennaio 2017

Il punto sull'azzardopatia

Tratto da Blog del Benessere Psicologico
L'azzardopatia è un fenomeno che si è sviluppato in seguito alla diffusione del gioco d'azzardo,vizio molto pericoloso perché l'idea di guadagnare facilmente del denaro suscita un'attrazione molto forte.
I dati statistici dimostrano che,  purtroppo, anche i giovanissimi sono vittime di questo disagio. In realtà bisognerebbe impedire che i ragazzi si avvicinino al gioco perché hanno l'illusione di poter disporre di denaro e invece cadono in una spirale che provoca dipendenza e gravi danni. Sono le immagini e i messaggi della vita quotidiana e dei mass media che portano questi giovani al gioco per riuscire ad esaudire i propri desideri materiali. Forse questi ragazzi (della mia età o poco più grandi) hanno la presunzione di riuscire a controllare il proprio comportamento. Dietro a questi gesti ci sono problemi seri che riguardano non solo i ragazzi ma anche le famiglie. La mancanza di valori e la scarsa voglia di impegnarsi possono inoltre essere fra le cause di questo fenomeno sempre più presente tra i giovani. (Gi.Br., 2aM)

domenica 8 gennaio 2017

Un diario di oltre un secolo fa...

L.Z. (3aM) ha inventato una pagina di diario scritta da un operaio nel 1890, dopo una dura giornata di lavoro. Inutile aggiungere che non mancano spunti di riflessione anche per il presente.

Londra 15/04/1890

Caro diario, anche oggi è stata una giornata di routine, faticosa e molto stressante.
Stamattina, quando mi sono svegliato, il tempo era orribile, diluviava, nelle strade c'era un traffico intenso, sui marciapiedi non c'era nessuno. Mi sono vestito e sono uscito con l'ombrello per incamminarmi verso la fabbrica di automobili a Londra.
Nei giorni di pioggia odio andare a lavorare, le strade sono piene di pozzanghere e le scarpe che indosso sono tutte bucate. Arrivo in fabbrica, saluto il mio superiore e vado in quegli sporchissimi spogliatoi. Nessuno li pulisce, l'altra volta ho visto un ragno sul mio armadietto.
Ad un certo punto mi raggiunge Thomas, il mio collega, ci vestiamo ed entriamo in fabbrica. Il mio compito è di separare le lamiere "fatte bene" da quelle "fatte male". Ho certi tempi da rispettare. Dopo 4 ore di intenso lavoro, arriva finalmente la tanto attesa pausa pranzo; non abbiamo molto tempo, circa 10 minuti per mangiare. Oggi avevo un panino con un po' di prosciutto e insalata  che ho comprato il giorno prima al mercato. Per me è un tesoro: costa tantissimo e non sempre me lo posso permettere, certe volte non ho neanche i soldi per comprare l'acqua.
Passano 10 minuti e si riparte per altre 8 ore di intenso lavoro ripetendo le stesse azioni centinaia di volte.
Finisco il turno alle 20, mi cambio, saluto tutti i miei colleghi e torno a casa. Per fortuna non pioveva, il tempo era bellissimo, non c'erano nuvole, il tramonto era stupendo.
Tornato a casa esausto, mi metto sul letto e inizio a scrivere.
Nono capisco perché noi operai dobbiamo essere sfruttati; insomma, siamo tutti uguali, forse siamo più importanti anche dei manager, perché siamo noi che ci svegliamo al mattino presto, siamo noi che andiamo in fabbrica e lavoriamo e siamo noi quelli che fanno le "macchine”. Siamo sfruttati, oggi sono stato rimproverato dal manager perché non mi ho visto una lamiera deformata, una deformazione minima, mi ha tenuto nel suo ufficio per ben 2 ore! Avrei voluto... eh... lasciamo perdere. Mi ha minacciato di licenziarmi, in quel momento me ne sarei voluto andare via, ma ho mantenuto la pazienza.
Quanto desidero vedere i miei capi lavorare con me: io fatico mentre loro stanno al caldo, fanno qualche sorriso, dicono bugie per convincerci a lavorare. Noi veniamo pagati poco e niente e loro invece sono ricchi.

Spero che un giorno non ci sarà più lo sfruttamento, perché siamo noi operai che meritiamo di essere pagati molto.
[L.Z., 3aM]

mercoledì 4 gennaio 2017

APPUNTI DI VIAGGIO - Una piccola-grande guida del Regno Unito.

Tratta da http://www.andreatartaglia.net/
Il Regno Unito è formato da due grandi isole: l'Irlanda e la Gran Bretagna. Esso è raggiungibile via aria, via mare e attraverso il Canale della Manica che collega la Francia con il Regno Unito. Eccovi le principalei mete turistiche, culturali e artistiche:
- Londra, la capitale:  i suoi monumenti più importanti sono il BigBen, St. Paul che è una cattedrale anglicana, Trafalgar Square e l'Abbazia diWestminster, fondamentale luogo di culto sempre anglicano.
- Edimburgo, capitale della Scozia,  è la seconda città del Regno Unito più visitata dopo Londra con 2 milioni di turisti. Da vedere: il Castello, il Giardino Botanico Reale, Arthur's Seat consigliata per gli escursionisti, MaryKing's Close (uno splendido tour per scoprire la storia di Edimburgo) e la Camera Obscura consigliata ai giovani.
Tra le mete turistiche riguardanti gli appassionati di musica segnaliamo:
- Liverpool. Considerata la capitale della musica pop inglese, è la città natale dei Beatles che vendettero milioni di copie dei loro dischi in tutto il mondo e cambiarono la musica rock ed il modo di vestirsi. Molto interessante anche l'Art Gallery.
- Birmingham è una città multietnica ed è la seconda capitale del rock inglese; qui sono cresciuti i Traffic ed i Duran Duran.
Il Regno Unito è una meta ambita da un'ampia tipologia turistica perché offre attrattive culturali, sportive e musicali. Esistono linee aeree low cost che permettono di visitare queste splendide città con una cifra relativamente bassa tale da renderle accessibili a tutti. Per quanto riguarda l'ospitalità sicuramente ci sono molte possibilità di alloggio che variano a seconda del genere di turista: per i giovani ci sono gli ostelli, per le famiglie ci sono i Bed and Breakfast entrambi soddisfano le esigenze e nella maggior parte dei casi sono ben serviti dai mezzi pubblici.
A completamento di questa mia guida, una serie di link utilissimi per il turista che volesse intraprendere un viaggio in UK:

Concludiamo con un video su Londra, tratto dalla trasmissione Alle falde del Kilimangiaro.

(C.D., 2aM)




Intervista a Julia, dall'Australia alle Alpi

C'è chi va in vacanza e pensa allo ScrivarolONline, inventandosi un vero e proprio scoop. Non è da tutti. Ma su queste allegre colonne, succede. Così il buon T.D. di 3aM, tra una sciata e l'altra, ha trovato il tempo per... ma facciamolo raccontare a lui...

Durante il periodo delle vacanze natalizie sono andato in Val d’Aosta con la mia famiglia. Lì ho conosciuto una ragazza australiana di 17 anni, ospite in una famiglia di miei amici, con la quale abbiamo condiviso la settimana. Ho deciso di farle un’intervista perché il suo mondo così distante dal mio mi ha incuriosito.
Ovviamente uno dei primi problemi che abbiamo dovuto affrontare è stata la lingua (lei parla inglese con un accento strano) ma con un po’ di pazienza siamo riusciti a comprenderci, e ci siamo anche divertiti.

Hi Julia (were’re you from) da dove vieni?
Melbourne, Australia. Abito sul mare e vicino al centro città!

Quanti anni hai?
Ho 17 anni, sono nata nel 1999

Come mai sei in Italia?
Sono venuta qui perché voglio imparare meglio l’italiano dato che sono all’ultimo anno di scuola e l’italiano è una delle mie materie di studio.
Sono qui con INTERCULTURA.

Già l’ultimo anno?
Il nostro sistema scolastico è diverso dal vostro. Noi andiamo alla scuola primaria per 6 anni e alla scuola secondaria per altri 6 anni. Nella secondaria puoi scegliere la materia da frequentare (almeno 6) e se sei bravo puoi andare avanti anche solo nelle singole materie (io ho superato la matematica dell’ultimo anno in seconda). In questo modo abbiamo anche diverse classi divise per materie. Inoltre ci sono tre diversi livelli di difficoltà (facile, medio, difficile) per le singole materie, se vuoi vai avanti!  Da noi la scuola inizia a febbraio e finisce a novembre.
Io frequento il Melbourne Girls Grammar School, studio canto e da grande vorrei fare la cantante.

Come si svolgono le vostre lezioni?
Ah... questo ti piacerà! Per le materie “teoriche” abbiamo le lezioni di 45 minuti e piccole pause di 15 minuti così da avere la soglia di attenzione sempre alta! Poi una pausa per il pranzo da consumare nella mensa della scuola!
Un'altra differenza che posso mostrarti riguarda lo studio delle lingue: noi non studiamo la grammatica (o se preferisci la teoria) ma semplicemente le parliamo; questo succede sia per lo studio dell’italiano, sia per la mia madrelingua che è l’inglese. Ho notato, venendo qui in Italia, che voi conoscete bene la grammatica inglese ma lo parlate mediamente male… non so dirti se questo dipende dal vostro metodo di studio.
Tu cosa pensi del mio italiano?
(devo dire che parla abbastanza bene a parte qualche verbo ed alcuni vocaboli che ancora non conosce. Divertente il suo uso degli accenti. Ad esempio anzichè "Tommaso" - con due emme ed una esse- lei pronuncia "Tomasso")

Avete delle pause scolastiche?
Si, abbiamo 3 pause:
una a marzo/aprile per 2 settimane per Pasqua, una di 3 settimane a luglio per le vacanze invernali e
un’altra di 2 settimane a settembre.
  
Feste invernali a luglio? Che strano per noi! Com’è Natale al caldo?
Anche noi, come voi, facciamo l’albero ma di solito è vero e decorato con luci e palline, ovviamente non mettiamo la neve finta sopra.
Durante il giorno di solito pranziamo con la famiglia, cuciniamo il tacchino arrosto con verdure e per dolce anziché il panettone prepariamo il pudding. Per tradizione facciamo anche un altro dolce ripieno di bacche e di pane. Come fine pasto mangiamo il gelato perché c’è molto caldo. Dopo pranzo facciamo una partita a cricket tutti assieme all’aria aperta.
Però per noi non è una festa religiosa, da noi in molti sono atei.

Quale materia scolastica preferisci?
Preferisco musica, comunicazione visuale e disegno

Quali sono gli sport tipici australiani?
Il cricket, l’AFL, una specie di  rugby, sport molto famoso in Australia. I nostri colori sono il verde ed il giallo.

Tu pratichi sport?
Faccio canottaggio, mi sveglio alle 5 del mattino per allenarmi e poi vado a scuola dalle 8:30 alle 15:30.  Dopo la scuola ho di nuovo un allenamento di 2 ore. Questo ogni lunedì, martedì, giovedì e venerdì mentre al sabato mi alleno tutto il giorno. Pratico canottaggio d’estate, durante l’inverno pratico atletica nello specifico lancio del giavellotto del peso e del disco

Cosa ti piace di più dell’Italia?
Il cibo che è fantastico e le persone perché sono diversi dagli australiani: più simpatici, da noi le persone sono un po’ più “aggressive” nel modo di parlare.

Il nostro cibo è diverso dal vostro?
Più o meno, è il modo di cucinare che è un po’ diverso.
A parte la pasta, che da noi non si usa, la colazione è diversissima. Io di solito mangio pane tostato e vegetamine, qui con latte e biscotti fantastici o con pane (diverso dal nostro) e Nutella!

"Vegetamine"? E che cos'è?
Sì, aspetta che te lo faccio assaggiare! (detto questo prende un barattolo dal frigo e spalma una crema scura e densa su un pezzo di pane e me lo porge. Io annuso e metto in bocca; è salato e assomiglia al gusto che ha il nostro dado da brodo con aggiunta di vitamine, veramente!)

Ma davvero fate colazione con questo?
Certo e tutti gli australiani ne sono ghiotti, è fatto con estratto di “lievito” (per tradurre/capire la parola lievito abbiamo impiegato 10 minuti!)

Cosa ti manca dell’Australia?
Mi manca il mio cane Peaches, i miei amici, il sole, l’estate, il mare…  ma ho apprezzato la bellezza delle montagne

Hai mai visto i canguri?
Certo, da noi è normale, è un animale diffusissimo e ne abbiamo di diverse specie e dimensioni. Ci sono fattorie che allevano i canguri per poi venderne la carne, come fate voi con i bovini. Mangiamo anche i coccodrilli che hanno un sapore particolare, tra pollo e pesce.

Quali altri animali “particolari” avete?
Il diavolo della Tasmania, che sta per estinguersi a causa di una malattia che lo uccide.
Abbiamo ragni grandissimi, più della mano di un uomo, ma non sono velenosi. Tre sono le specie pericolose e sono di piccole dimensioni: uno rosso uno bianco e uno nero. Quello rosso è mortale.
Ci sono anche serpenti: il tiger è molto comune nella terra dove vado in campeggio.
Gli squali ci sono ma non sono così pericolosi come si crede, almeno a Melbourne, anche se una nostra campionessa di surf è stata attaccata da uno squalo che le ha staccato un braccio. Lei con molta determinazione è riuscita a continuare a praticare quello sport anche dopo l’incidente vincendo molte competizione (Campionessa australiana della categoria).

Mentre termino l’intervista, il suo cellulare continua a squillare per cui le chiedo il motivo, lei sorride e mi dice che sono i suoi amici che le mandano gli auguri perché a Melbourne è mezzanotte (qui sono le 14 del 31) per cui è “scoccato” il capodanno. Mi fa vedere i filmati dei fuochi d’artificio sul mare ed un gruppo di ragazzi in maniche corte che dalla spiaggia le gridano “Happy New Year, Julia”


La ringrazio per il tempo dedicato e lei ricambia con un invito a Melbourne… magari!!!!

(T.D., 3aM)


martedì 3 gennaio 2017

SPECIALE CYBERBULLISMO - Distinguere il bene dal male

Bullismo e cyberbullismo sono diventati problemi molto attuali, purtroppo.Troppo spesso la cronaca riporta episodi di violenza fra ragazzi: bulli e vittime sono spesso compagni di classe, persone che dovrebbero avere rapporti esclusivamente basati sull'amicizia e sul rispetto reciproco. Si tratta di fenomeni spesso sottovalutati che andrebbero combattuti con l'intervento tanto della famiglia, quanto della scuola. Il rispetto e la solidarietà possono e devono essere insegnati ai ragazzi soprattutto attraverso il dialogo e il buon esempio. Solo così l'indifferenza, che troppo spesso circonda questi avvenimenti, può essere sostituita dalla capacità di distinguere il bene dal male. (Gi. Bo., 2aM)