giovedì 27 giugno 2013

PALCOSCENICO: Il Teatro Elisabettiano


Il teatro elisabettiano nacque parallelamente al teatro italiano ma aveva struttura diversa: in quello elisabettiano per segnalare l’inizio dello spettacolo si alzava una bandiera.  I teatri elisabettiani erano come un’enorme botte di legno ricoperta lungo il perimetro da un tetto di paglia o tegole, che proteggeva le GALLERIES suddivise in tre ordini dove sedevano  le persone più importanti al costo di 2 penny.  Al centro circondata dalle GALLERIES,  c’era una zona a cielo aperto denominata YARD,  dove i GROUNDLINGS cioè gli spettatori che pagavano 1 penny per restare in piedi esposti alle intemperie.

La platea era partecipe e movimentata, il pubblico parlava, mangiava, beveva e commentava ad alta voce. Dietro le spalle degli attori, c’era la scena a più piani: a livello dello stage si aprivano due o tre porte  e l’ingresso e l’uscita di un personaggio da una di tali porte significava convenzionalmente il cambio di scena. Alle spalle vi era L’INNER STAGE, dove si svolgevano le scene in interni o da dove spuntavano personaggi particolari. Al piano superiore c’era L’UPPER STAGE dove venivano recitate le parti del copione, ambientate su mura, balconi, colline, scene interpretate su due livelli come la celebre scena del balcone di Giulietta e Romeo.

Il teatro elisabettiano rappresentò il più importante fenomeno culturale dell’Inghilterra rinascimentale, sia perché celebrava la potenza della nazione, sia perché offriva intrattenimento a tutte le classi sociali. Rappresentò l’evoluzione delle arti teatrali  perché in un primo tempo le compagnie si esibivano in locande o cortili, ma quando nel 1574 le rappresentazioni pubbliche furono bandite perché considerate immorali dai puritani, si costruirono teatri in zone fuori città dette LIBERTIES.

THE THEATRE, fu il primo costruito nel 1576, seguì THE CURTAIN nel 1577, THE ROSE nel 1587,THE SWAN nel 1595 e THE GLOBE nel 1599.

Nel 1642 il parlamento puritano ordinò la chiusura dei teatri.

La maggior parte delle opere erano di SHAKESPEARE e le compagnie ai tempi erano composte esclusivamente da uomini; solo in Italia la donna cominciò a recitare solo con la commedia dell’arte. (S.S., 1aM)


GIORNO DELLA MEMORIA: La storia di Rita Prigmore

Il giorno 12 febbraio 2013 a Genova, presso Palazzo Ducale, ho assistito alla testimonianza della signora Rita Prigmore. Ha portato la sua storia in tanti Paesi raccontando come ha subito sul suo corpo, le violenze dei dottori nazisti, tra cui il dottor Heyde, l’allievo di Mengele che faceva esperimenti sui bambini gemelli per cambiare il colore degli occhi e dei capelli.
A questo incontro sono state presenti molte persone di varie età, ma anche rappresentanti delle autorità genovesi.
Questa serata è stata molto emozionante, triste e ci ha fatto capire che gli esperimenti non dovrebbero essere fatti su cavie umane e noi, le generazioni future, non dobbiamo commettere gli errori compiuti da Hitler e i suoi seguaci.

All'inizio della seconda guerra mondiale i nazisti cominciarono a sterminare gli ebrei e gli zingari perché erano considerati delle razze impure. Li portavano nei campi di concentramento in Polonia, dove venivano etichettati con un numero, venivano rasati i capelli, erano vestiti come i carcerati, cosi non potevano riconoscersi ed erano divisi tra uomini, donne e bambini. 
Rita Prigmore è nata il 3 marzo 1943 a Wuerzburg in Germania, ha gli occhi verde smeraldo e i capelli neri.
Suo padre di giorno costruiva cesti e alla sera suonava in un gruppo composto da sette persone e la madre di giorno lavorava in una fabbrica e alla sera era una danzatrice. La sua famiglia fu obbligata a spostarsi in un appartamento da una stanza e mezzo. Dopo qualche tempo i tedeschi si sono presentati a casa loro portando un foglio dove la madre doveva scegliere tra: essere sterilizzata o deportata ad Auschwitz. Lei firmò il contratto, ma prima di venire sterilizzata rimase incinta e i dottori fecero dei controlli e scoprirono che era incinta di due gemelle. Le misero davanti un altro foglio  le cui condizioni erano: essere deportata ad Auschwitz oppure lasciare i figli ai dottori tedeschi. Così nacquero Rita e sua sorella Rolanda.
Dopo la nascita, la madre non vide le figlie, ma quando andò a visitarle, dopo tante suppliche, ne mostrarono solo una. Lei chiese dove fosse l’altra e l’infermiera la portò in bagno e le fece vedere la piccola morta che aveva la testa bendata.
La madre si spaventò e rapì la figlia viva e la portò nella chiesa di S. Rita e la battezzò con il nome Rita.
Dopo cinque settimane i nazisti vennero a riprenderla e la madre non la vide più per un anno, fino a quando i nazisti persero la guerra.
Da piccola andava a scuola ma non riusciva a seguire le lezioni per i forti mal di testa, allora fu esonerata. Si spostò negli USA dove si sposò ed ebbe due figlie.
La madre non gli disse niente del passato, ma quando Rita ebbe 36 anni le forti emicranie ripresero, pertanto sua madre si decise di raccontarle il suo vissuto.
Decise assieme alla madre di andare a raccontare in giro per il mondo la loro storia in memoria di sua sorella Rolanda, ma da qualche tempo sua madre non c’è più. (G.A., 1aM)



PENSATOIO: Prima il lavoro o la salute?

Da molto tempo tanti lavoratori si pongono la stessa domanda: “prima la salute o l’occupazione?”. Secondo alcuni medici bisogna essere in salute per lavorare, però, dalla parte dei datori di lavoro, non è sempre così. Prendiamo in considerazione l’ILVA di Taranto e tutte le persone decedute a causa di tumori. Per alcuni c’è prima il salario, per altri la qualità della vita, come sostengono i movimenti di protesta. A Taranto il lavoro è una risorsa molto importante perché permette a molte famiglie di arrivare a fine mese. A tutti fa piacere avere un impiego per potere acquistare una casa, un’automobile e avere un’esistenza tranquilla; ma a nessuno fa piacere sentire il telefono squillare e ricevere la notizia che il proprio marito o congiunto è morto per cause non proprio naturali. Io preferirei che tutte le fabbriche potenzialmente letali per l’uomo, si potessero organizzare permettendo ai propri lavoratori di operare “sani e puliti”. Secondo me, tutte le persone ricche o povere devono stare bene e fare una vita sana, senza problemi di salute o economici, ed avere la possibilità di trovare un posto fisso ed a tempo indeterminato. Però questo sembra essere un sogno lontano mille miglia a causa della situazione politica ed economica del nostro paese. (M.S., 2aM)
Fotografia tratta da Flickr.

martedì 18 giugno 2013

PENSATOIO: Divertirsi ieri. E oggi...


La gioventù di oggi è cambiata molto da quando la tecnologia ha preso il sopravvento, lasciando indietro il contatto umano tra le persone. Nel passato, quando l’informatica non era a questi livelli, i ragazzi erano molto più educati e rispettosi nei confronti degli anziani e delle altre persone. A quel tempo i giochi erano diversi da quelli di oggi più semplici, più coinvolgenti e meno sofisticati. Si giocava a nascondino, palla avvelenata, al pampano, oggi si sta in casa a navigare su Facebook o a sollazzarsi con videogiochi virtuali. Una volta, c’era poco di tutto: l’indispensabile per vivere, non come adesso che i ragazzi per sentirsi più grandi si sentono in dovere di comprare le sigarette perché pensano che siano necessarie.
Adesso i ragazzi ritengono che per divertirsi debbano stordirsi e lo fanno nei Rave Party, vera fonte d’illegalità, dove li possono reperire alcol e droga in mezzo a musica assordante.
Spero che questo mio articolo possa servire da lezione ai ragazzi che compiono simili assurdità. (M.P., 2aM)

APPUNTI DI VIAGGIO: Il Carnevale di Viareggio

Dal 3 febbraio al 3 Marzo a Viareggio si svolge un evento molto speciale e conosciuto in tutta Italia: il carnevale di Viareggio.La sua fama è dovuta soprattutto ai carri fatti (quasi) interamente di cartapesta. Molte persone si travestono nei più disparati personaggi: dai protagonisti dei film agli animali a molte altre maschere. Questa è una tradizione che risale al 1873, quando dei ricchi borghesi si mascheravano per protestare contro le troppe tasse che erano costretti a pagare. Da quel giorno ogni anno ci si traveste per dimenticare i problemi giornalieri. Prima del corteo, Viareggio può sembrare una normale cittadina, ma quando comincia la sfilata, tutto cambia:all'improviso tutto sembra magico e i carri sembrano che da un momento all'altro possano prendere vita. Questo è un evento per chi ama divertirsi, ballare e ridere. (G.C., 1aM)