martedì 31 dicembre 2019

L'atleta paralimpico Vittorio Podestà incontra i ragazzi dell'IC Rivarolo


Giovedì 14 Novembre, presso il nostro Istituto Comprensivo, abbiamo avuto la possibilità di incontrare l’atleta paralimpico Vittorio Podestà, divenuto disabile nel 2002 a seguito di un incidente stradale: l'auto che guidava  si è scontrata contro un guardrail; Vittorio ha subito una lesione del midollo spinale che gli ha fatto perdere l’uso delle gambe. Nonostante questo l’atleta non si è arreso, ha continuato la sua carriera, conoscendo un nuovo sport, l’handbike.
Con passione, determinazione e sacrificio nel 2007 è diventato campione del mondo e nel 2016 campione paralimpico.
Durante quest’incontro mi sono sentita super felice, elettrizzata e ansiosa di conoscerlo, pronta per ascoltare con molto interesse la sua storia e imparare per migliorare la mia vita.
Podestà ha parlato della sua vita: è laureato in ingegneria civile e ha degli amici,finchè nel 2002, anno del suo incidente, viene portato in un ospedale vicino a Sondrio dove viene operato, diventando disabile, ma non si scoraggia, anzi comincia a essere più determinato che mai ed è così che diventa campione mondiale paralimpico.
In questa giornata ho imparato molto: ad esempio quando Vittorio ha parlato dei suoi genitori e del giorno che gli avevano tolto i videogiochi perché non migliorava in fisica; dopo lui divenne il migliore della classe perché era determinato a riottenere il videogioco. Questo esempio mi ha insegnato a essere determinata se voglio ottenere qualcosa.
Consiglierei questo incontro anche ad altre scuole , perche così altri capirebbero l’importanza della DETERMINAZIONE e di come i disabili possano fare tutto come persone normali. (Basket girl)



Ero emozionata, felice, curiosa, ansiosa e avevo il cuore che voleva uscire, poi quando l’ho visto, ho provato un colpo di gioia e infatti mi sono seduta in prima fila, per sentire con attenzione le sue parole, la sua storia da disabile e mi sono sentita colpita da questo fatto.
Durante il suo racconto, ho imparato a non giudicare le persone disabili, ma aiutarle, ho imparato a non arrendermi mai, perché se ami uno sport e ci metti almeno un po’ di impegno, i risultati si vedranno .
Questo incontro è stato meraviglioso perché è una cosa che tutti devono sapere cioè quella di non arrendersi mai, anche se c’è un ostacolo non ci si ferma mai; inoltre è importante non compantire i disabili. (Sensir)

lunedì 30 dicembre 2019

BIBLIOTECA - La storia del calciatore e del bambino


Il calcio, un gioco per campioni, appassionati e di squadra. Il calcio di oggi, secondo molte persone, non è più quello di tanto tempo fa: questo gioco sarebbe diventato uno degli sport più amati in tutto il mondo ma non è solo insultare, arrabbiarsi, perdere, vincere o pareggiare ma anche qualcosa di più. Questo l'ho capito non solo giocando a calcio ma anche leggendo un semplicissimo libro Abbiamo toccato le stelle di Riccardo Gazzaniga. Questo volume racconta diverse storie di campioni che hanno passato la Storia, fra questi c'è un calciatore, Jermain Defoe, attuale componente della squadra scozzese Rangers, arrivato in prestito dal Bournemouth. Lui è diventato molto famoso per un fatto assai singolare: quattro anni fa, un bambino di nome i Bradley era entrato nello spogliatoio del Sunderland (la squadra dove giocava Defoe), ma lui sapeva benissimo chi stesse cercando e voleva trovarlo. Chiese dove fosse il suo idolo che fino a quel giorno aveva visto solo sulle figurine. Poi ad un certo punto lo aveva scorto in un angolo e aveva gridato con estrema felicità "Jermain!!!!"; dopo averlo visto,  il piccolino,  gli ha fatto vedere le sue meravigliose scarpette rosse e dopo questo Defoe e tutti i suoi compagni hanno firmato la sua maglietta con scritto BRADLEY. Questo incontro è piaciuto molto al giocatore tanto che poi lo ha fatto entrare in campo a tirare due calci e a scaldarsi. Però, il piccolo bomber è molto ammalato infatti quando, aveva solo un anno e mezzo, a Bradley, era stato diagnosticato un un grave tumore,  il neuroblastoma. Dopo molte operazioni si pensava che il guaio fosse passato ma pochi mesi dopo è ritornato. La notizia arriva anche a Jermaine Defoe che racconta alla stampa del suo piccolo campione affermando che, di solito, i bambini messi in queste condizioni sono abbattuti o mogi ma, al contrario, Bradley  era un'esplosione di vita.
Il giocatore era spesso al centro di articoli scandalistici con notti assieme a ragazze e si pensava che lui disperdesse il suo giovane talento con queste distrazioni come altri campioni. Ebbene, dall'incontro con il piccolo Bradley, Jermaine era cambiato e diventato un uomo maturo.
Questo fa capire, come sottolinea anche lui stesso, che, quando sei giovane e pensi solo a tirare dei calci a un pallone, non te ne importa nulla degli altri, ma invecchiando sei consapevole di potere toccare anche la vita di altre persone. Grazie a vittorie incredibili, la nazionale inglese e altre squadre avevano fatto una raccolta fondi mietendo 700.000 sterline, ma tale sforzo non servì a nulla perché nel dicembre del 2016 le condizioni del piccolino peggiorarono, fino ad arrivare a non avere più speranze. Purtroppo Bradley  morirà il 7 Luglio del 2017 all'età di 6 anni, circondato dalla sua famiglia.
Questa storia unica deve colpire, piangere e fare riflettere tutto il mondo. Un racconto molto emozionante che ci aiuta a comprendere un po' cosa abbiamo intorno a noi, non solo i vestiti o scarpe di marca ma anche storie meravigliose nel mondo dello sport.
Il calcio è emozione, passione, altruismo e gioco di squadra; anche a me questo gioco ha fatto comprendere che al mondo non ci siamo solo noi stessi ma ci sono anche gli altri. Per giocare a calcio serve solamente cuore e generosità perciò, sull'esempio di Jermaine Defoe, bisogna imparare ad aiutare e a condividere il bene. Nel calcio esiste la vittoria, la sconfitta e il pareggio noi oggi, con questa storia abbiamo vinto INFINITO a 0. Troviamo quello che abbiamo dentro perché solo dà lì riusciremo a trovare quanto ci basta per compiere buone azioni. Come quella di Jermain Defoe per il piccolo Bradley. (Bomber)

venerdì 21 giugno 2019

GITA A MANTOVA - Finalmente il sito della 2aM

Clicca qui


Ebbene sì! I ragazzi della 2aM dell'IC Rivarolo, in occasione della gita a Mantova, hanno realizzato un sito internet con tutte le informazioni turistiche (e c'è pure un viaggio virtuale). Lo potete trovare cliccando qui

I VIDEO DELL'IC RIVAROLO - Riciclo virtuoso, non virtuale

Ecco un'altra primizia del prof. Rossi e dei suoi ragazzi della succursale di Passo Torbella. Oggi si parla di riciclo e la gara val bene una staffetta.




I VIDEO DELL'IC RIVAROLO - Colta la differenza

Sensibilizzare alla raccolta differenziata: è quello che si deve fare. Poi se tale invito parte da un video, siamo a posto!
Il prof. Rossi e i suoi ragazzi della succursale di Passo Torbella hanno realizzato questa clip: 30 secondi e c'è tutto. Guardare per credere.



giovedì 25 aprile 2019

BUON 25 APRILE

da Wikipedia (CC License)

Così uno studente, rappresentante del Parlamentino dei Ragazzi dell'IC Rivarolo, augura, a nome della scuola, un buon 25 aprile a tutti voi.

Voglio e debbo fare l'elogio alla "democrazia" che ci è stata regalata. Noi rappresentanti del Parlamento dei Ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Rivarolo la sperimentiamo direttamente nei nostri incontri, anche se la diamo per scontata.
La Libertà, l'Uguaglianza di tutti davanti alla Legge, i Diritti e i Doveri, sono tutte cose che gli italiani hanno conquistato, anche a costo della vita, per altri italiani (anche per noi nati oltre 60 anni dopo la Liberazione), quindi non dovremmo mai dimenticare ciò che è successo cioè la dittatura, la guerra e le difficoltà, per capire che dove non c'è democrazia, la vita diventa difficile e piena di oscurità.
Noi giovani dobbiamo ringraziare ogni giorno quel grande gesto di coraggio di molti italiani che portò la democrazia nel nostro paese.

domenica 24 febbraio 2019

Un campione del mondo all'IC Rivarolo


Pape Ba è un karateca di origini senegalesi ed iniziò la sua carriera sportiva a 16 anni. È stato due volte campione mondiale nel suo sport e il suo desiderio, come ci ha raccontato, è quello di partecipare alle Olimpiadi a Tokyo nel 2020. Ha 31 anni ed ha iniziato la sua carriera dopo 3 anni da quando è arrivato in Italia, nel 2013.
Martedì 12 Febbraio, in occasione della Rassegna Stelle nello Sport, Pape Ba è venuto nell'Istituto Comprensivo di Rivarolo e ha risposto ad una serie di domande poste da noi alunni. Questa una sintesi delle risposte più interessanti:
"Una volta sola ho utilizzato il karate come auto-difesa"
"Mi sono fatto male sia negli allenamenti sia nelle gare ma non mi sono mai arreso"
"Dalle sconfitte ho imparato molto ed è grazie a queste che sono arrivato qui"
"Ho iniziato a praticare karate per passione ma ora è come un lavoro"
"Questo sport mi ha cambiato la vita e sono stato molto fortunato perché la mia famiglia mi ha appoggiato".

Ritengo che siamo stati molto fortunati ad avere incontrato questo campione di karate, anche perché è stata l'occasione per ampliare le nostre conoscenze su uno sport che conosciamo poco. (PioppoPinolo)

Ecco il video della mattinata dal canale Youtube di Stelle nello Sport:


sabato 23 febbraio 2019

Begato

Foto di Btfsaps

Begato
A me piace molto vivere a Begato.
Molte persone pensano che si trovi solo dalla Lidl, ma invece si trova su una collina di Rivarolo di fronte a quella dei forti di Genova.
Qui non ci abitano tantissime persone, la maggior parte è anziana ma ci sono anche giovani.
La maggior parte delle volte che esco da scuola vado da mia nonna (che abita lì vicino) , ma alcune volte prendo l’autobus che mi porta di fronte a casa mia, quindi è comodo.
Qui gran parte delle case hanno un giardino e sono semi-indipendenti: di solito ci sono due/tre appartamenti in una sola abitazione (non hanno il condominio, hanno le porte separate).
Anche se c’è l'autobus, non è proprio comodissimo perché per uscire, andare a fare la spesa, recarsi a scuola... ci si mette un po . Ma penso che sia bello lo stesso vivere qui .
Mi piace perché si trova più o meno in campagna , anche perché c’è  tranquillità,l 'aria che si respira è pulita , di sera si possono osservare le stelle, in primavera si sente l’odore dei fiori e in estate c’è fresco. Mi ritengo fortunata a vivere qui. (Bftsaps)

Uno galleria di foto scattate dalla nostra Bftsaps: clicca qui.



domenica 17 febbraio 2019

SPECIALE PONTE MORANDI - Resistere!

Foto di Cesare Bertolotti (Creative Commons License via Flickr)
6 mesi dopo il crollo del Ponte Morandi... La situazione è migliorata rispetto allo scorso Agosto: tutti i cittadini adesso si muovono con più libertà ed è ritornata tranquillità.
Io credo che Genova, tutta l'intera Genova,  possa continuare così a resistere, resistere e resistere. In questi casi non si deve mollare, anzi, bisogna reagire, sollevarsi uno con l'altro e andare avanti...
Una canzone di Cremonini recita:"NON C'È NIENTE DI PIÙ VERO DI UN MIRAGGIO, PER QUANTA STRADA ANCORA C'È DA FARE, AMERAI IL FINALE."
Beh, ecco...  si spera che il Ponte lo si possa progettare e ricostruire subito ma la strada è ancora lunga e tutti noi cittadini dobbiamo pensare in positivo, come se fosse già ricostruito. E poi il finale sarà un trionfo.
Quindi reagiamo da squadra, soffriamo anche, ma ricordiamo tutti che se stiamo uniti costruiremo una nuova città! (Bomber)

SPECIALE PONTE MORANDI - Non solo cemento armato

Wikimedia Commons (Creative Commons License)
Ponte Morandi … Il collegamento del mio cuore con il resto della Valpolcevera.
Non solo cemento armato ma la storia del mio quartiere che, giorno dopo giorno, rivivo attraverso ciò che è rimasto.
Un pezzo di cielo azzurro che intravvedo tra una sponda e l’altra di un moncone grigio e triste come il mio cuore.
(Cucciolo)

SPECIALE PONTE MORANDI - Ogni volta che piove...

Fotografia tratta dal gruppo Facebook Quelli del Ponte Morandi


Dal 14 agosto la pioggia forte mi ricorda quel brutto giorno.
In quel momento ero sconvolto, allibito! Quando ho scoperto che era accaduto per davvero, ho cominciato a cercare informazioni.
Ormai sono passati sei mesi ed il ricordo non svanisce come una cicatrice che non puoi cancellare.
(Dark Joker)

martedì 12 febbraio 2019

SPECIALE PONTE MORANDI - Parola di Scout!


Noi scout, per il 15 dicembre, in occasione dell'iniziativa Natale oltre il Ponte, abbiamo organizzato il Presepe e i mercatini di Natale in Piazza Petrella. Di solito i mercatini si svolgono in piazza Pallavicini ma quest’anno si è deciso di andare in piazza Petrella per essere più vicini al “ponte”. In piazza c’era la capanna costruita con assi di legno e nodi per sostenere la struttura. Ovviamente il Presepe era vivente con tutti i personaggi e ha partecipato molta gente.
Sono stato felice di passare questi giorni con persone che non conoscevo bene e ho avuto l’occasione di entrare a far parte di un nuovo gruppo, facendo solidarietà a favore di chi ha bisogno. (Lego)

domenica 10 febbraio 2019

APPUNTI DI VIAGGIO - Firenze in 3 giorni


Max Pixel (Creative Commons)
Firenze è una città rinascimentale molto suggestiva e appassionante.
Ma come visitarla in tre giorni? Questi sono i miei consigli.
La mattina del primo giorno vi invito a passare per Ponte Vecchio, “una miniera d’oro”, mi verrebbe da dire, per via delle prestigiose oreficerie e gioiellerie. Subito dopo, gli Uffizi sono un’ottima tappa: le due opere che mi hanno colpito di più sono La Primavera di Botticelli, che contiene più di 500 specie di piante, e La nascita di Venere, quest’ultima mi ha impressionato di più perché ero abituato a vederla sulla LIM e dal vivo mi ha lasciato una strana sensazione.
Finita la visita alla fantastica galleria d’arte, la mattina sarà volata: si può andare a mangiare in un ristorante del posto in cui si possa gustare la fiorentina, una spessa bistecca di manzo, che è uno dei simboli culinari di Firenze.
Nel pomeriggio un monumento proprio adiacente agli Uffizi è Palazzo Vecchio, che è la sede del Comune ed è la migliore rappresentazione dell’architettura trecentesca cittadina; per la visita di questo palazzo occorrerà circa metà pomeriggio. Prima che termini la giornata, si può fare un giro per via Calimala e Piazza della Repubblica, due zone colme di negozi dove si possono acquistare ricordi di questa interessante città, in particolare l’Hard Rock Cafè Florence uno dei tre presenti in Italia
Il secondo giorno, se volete trascorrere la mattinata in maniera vivace, potete visitare Palazzo Pitti, che rimane impresso solo per la mastodontica facciata di grani pietre.                             
Poi, dopo aver pranzato, ci si può dirigere al Duomo, dove si ammira la splenda cupola del Brunelleschi e, usciti da quest’ultimo sito, potete visitare anche il Campanile di Giotto, dal quale si vede tutta la città. Un elemento particolare di questi due monumenti sono le facciate a strisce bianche e verdi e le decorazioni sul fronte del Duomo.         
Il terzo giorno, in base ali interessi, si potrebbe dare un'occhiata ad altri monumenti: Museo del Duomo, Santa Maria Novella, La Basilica di San Lorenzo, la Galleria dell’Accademia e le Cappelle Medicee che custodiscono le tombe dei Medici (Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano), scolpite da Michelangelo.
Ovviamente Firenze è grande e densa e ci sarebbero molti altri monumenti da vedere, questi - che ho segnalato - sono solo i principali, per visitare una città così ricca di arte, cultura e storia è necessaria almeno una settimana. (Snake)

LA SCUOLA FA NOTIZIA premia l'I.C. Rivarolo


Buone notizie. Come si sa, il nostro Istituto, dallo scorso novembre, ha iniziato una collaborazione con la testata on-line Dire.it  per la sezione La Scuola Fa Notizia.
In questi mesi i nostri "giornalisti in erba" si sono dati da fare, sottoponendo alla redazione numerosi articoli di varia attualità.
Il 7 febbraio 2019 abbiamo appreso che l’articolo Il razzismo non ha senso della studentessa Uguale è risultato vincitore del primo mini-contest La scuola è aperta a tutti. Così recita l'articolo 34 della Costituzione. Racconta la tua scuola inclusiva.
A breve arriverà l’attestato per il conseguimento del primo posto e un Buono Feltrinelli come premio alla classe.
L'invito, da parte nostra, è quello di continuare a seguire i passi giornalistici dei nostri giovani, direttamente sulla pagina della nostra redazione su La Scuola Fa Notizia (oltre che su Lo ScrivaroONLine).

sabato 2 febbraio 2019

SPECIALE PONTE MORANDI - Lettera ad un'amica

Foto di Stefano Bertolotti - Flickr (Creative Commons License)

Genova, 14 settembre 2018

Cara Eli,
come stai? Come va ?
Ti scrivo questa lettera per informarti di una tragedia successa lo scorso mese a Genova: il Ponte Morandi è crollato, la città è del tutto paralizzata.
Ci sono stati 43 morti tra cui anche alcuni bambini, il 14 agosto sarà una data che rimarrà per sempre nel cuore dei genovesi .
Per fortuna noi non eravamo presenti nei paraggi: stavo terminando la colazione quando mia madre, che si era affacciata ad una finestra, gridò che era crollato il ponte.
Non mi sarei mai immaginata che il ponte dell'autostrada A10 fosse precipitato, dopo essermi affacciata, a malapena, tra la pioggia, scorsi una grande nuvola grigia .
C'era silenzio di tomba oltre alle gocce che cadevano irrequiete.
L'acquazzone in effetti annunciò una tragedia. Piano piano la gente cominciava a sporgersi dai poggioli ma nessuno osava fiatare: tutti guardavano la nuvola grigia che lentamente saliva nel cielo cupo.
Ho provato molta tristezza guardando quella immagine che per sempre mi rimarrà nel cuore .
Ognuno di noi poteva essere lì sopra, essendo martedì un giorno lavorativo.
Ogni volta che passo lì vicino, un brivido mi corre per la schiena e rivivo il momento in cui è crollato il ponte.
Il ponte "tagliato a metà" è il simbolo della divisione della città.
Ci sono stati la Polizia, i Vigili del Fuoco e il Primo Soccorso che hanno lavorato giorno e notte con determinazione .
Si può dire che si potesse certamente evitare: gli abitanti di lamentavano di cigolii e continue riparazioni; la notte gli operai si recavano e cercavano di "alleviare " la situazione.
Insomma ormai l'unica cosa da proporre allo Stato è quella di aiutare gli sfollati per fornire loro il necessario.
Tutti stanno collaborando per fortuna .
L'ideale sarebbe costruire un nuovo ponte o perlomeno liberare certe strade.
Spero che questa situazione sparisca e che Genova ritorni a essere serena .
È stato bello scriverti, non vedo l'ora di rifarlo ma questa volta ti vorrei annunciare qualche bella notizia.
Ciao
H2O

P.S.: Ricordati che "casa" non significa solo "appartamento" ma vuol dire anche "felicità".

SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA - Oltre il 27 gennaio

Wikimedia Commons (Creative Commons License)
Il giorno della memoria è un'occasione in più per riflettere sulla connessione tra passato e presente? Cosa significa ciò? Significa che quello che è successo nel passato potrebbe succedere anche nel presente; la nostra risposta automatica sarebbe : - Invece no! Noi viviamo molto bene -  
Ma non è proprio così perché noi pensiamo prima di tutto a noi stessi, dimostrandoci egoisti .
Pensiamo invece ai barconi della speranza alle soglie delle frontiere d 'acqua, laddove milioni di africani muoiono. E ci ritorna in mente Auschwitz, là dove si estendevano barriere di filo spinato. 
Ecco perché è fondamentale il 27 gennaio: riflettere su quello che hanno passato milioni di ebrei e non solo (omosessuali, Rom e oppositori politici) ma non solo il 27 gennaio, bensì tutti i giorni. 
Il giorno della memoria è più importante per noi giovani perché noi siamo il futuro e dobbiamo sapere quello che è successo di modo che questo errore (ed orrore) non si ripeta più. (Sole)

lunedì 28 gennaio 2019

SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA - Una pietra d'inciampo all'IC Rivarolo


Per celebrare la Giornata della Memoria, l'Agenzia di Formazione Dire ha assegnato a 100 scuole italiane un monumento significativo: la Pietra d'Inciampo. Anche il nostro Istituto è stato selezionato.  Per l'occasione è stata anche indetta una seduto del Parlamento dei Ragazzi. Ecco una riflessione di una rappresentante.


Lo scorso 23 gennaio, in qualità di rappresentante della mia classe, ho partecipato al parlamento dei ragazzi della scuola. Abbiamo parlato della giornata della memoria, che si celebra il 27 gennaio e della deportazione degli Ebrei nei campi concentramento da parte dei nazisti.
In breve si è discusso del razzismo, ognuno ha espresso le proprie opinioni e considerazioni al riguardo, abbiamo provato ad immaginare come combatterlo e come sconfiggere la paura del diverso, perché è proprio questo che causa il razzismo, il pregiudizio.
Presenti anche anche l'Assessore alla Cultura del Municipio V Valpolcevera (Scarlassa), rappresentanti dell'USR (prof.sse Merenda e Berretti), dell'ANPI(la partigiana Nina e la sig.ra Mirella, presidente della sezione di Certosa e Rivarolo) e, con una lettera di auguri, la Comunità Ebraica di Genova: insieme a loro abbiamo ricordato la Shoah, lo sterminio e le leggi razziali. È importantissimo che ci siano sempre iniziative e incontri per la narrazione dei fatti e momenti di riflessione, in modo particolare nelle scuole, per continuare a ricordare nel tempo quanto di orribile è accaduto.
Tutti dobbiamo continuare a ricordare ciò che è successo a milioni di persone, vittime di queste barbarie e tramandare alle future generazioni affinché nessuno dimentichi e non si ripeta mai più un orrore simile.
(Marshmellow)

domenica 27 gennaio 2019

PENSATOIO - Perché scriviamo?

CC License (pexels.com)

La scrittura è come la musica e l'arte, ci aiutano ad esprimere i nostri sentimenti. Si può anche scrivere una lettera dove si spiegano i propri umori e sentimenti; chi non ha mai provato a prendere un foglio e scrivere ciò che gli passava per la mente? Scrivere è come ascoltare la musica, attraverso un foglio o lo schermo di un telefono, puoi raccontare la tua vita o i tuoi segreti che possono anche non uscire dalla tua stanza. Quando parli non è lo stesso perché parlando puoi saltare degli argomenti importanti, in un foglio invece no; nella scrittura puoi commettere degli errori ortografici, ma quegli errori ti aiutano a migliorare ogni giorno di più. Come sarebbe la vita senza la scrittura? Probabilmente l'uomo avrebbe trovato un altro modo di comunicare emozioni, io ammetto di non essere brava nello scrivere ma è proprio sbagliando che si impara. A me piace scrivere ma amo anche leggere. In poche parole la scrittura è molto importante per l'uomo. (Pinkde)

venerdì 4 gennaio 2019

APPUNTI DI VIAGGIO - Triora, il paese delle streghe

Foto di Streghetta

Lo scorso novembre sono andata a Triora (provincia di Imperia), "il paese delle streghe": si chiama così perché si racconta una leggenda secondo la quale in passato lì ci sarebbero vissute delle streghe.
Appena si entra nel paesino, si trova un disegno che rappresenta  la vita che conducevano le streghe; c'è anche un museo molto carino, dove si si può procurare la mappa della località;  la prima cosa che si nota sulla mappa è un punto dove ci sono tre colori (giallo, rosso e  blu). Ognuno di questi colori significa qualcosa: il giallo è il colore che ti fa capire che il percorso è adatto ai bambini più piccoli (e, se si vuole, per loro c'è pure un percorso nel bosco dove ci sono regalini riguardanti alle streghe); il rosso indica i monumenti artistici mentre il blu la storia del paese.
L'ultimo itinerario non lo bisogna seguire per forza, però, se si fa, conduce in una piazzetta che ti mostra il paesino dall'alto.
Soprattutto è importante arrivare in una piazza abbastanza grande che ha una chiesa spesso chiusa, aperta solo in occasione delle feste: si tratta della Collegiata di Nostra Signora Assunta.
Nella piazza ci sono anche dei locali dove si può pranzare: ve n'è uno assai carino tutto a tema HALLOWEEN.
Ah, un'altra caratteristica sono i gatti: se ne possono vedere in ogni angolo.
Non tutto il paese è abitato, infatti la popolazione è scarsa; sulle case abbandonate ci sono disegni di streghe alcuni belli altri un po' brutti e spaventosi.
Le abitazioni sono perlopiù costruite in pietra, i negozi espongono i classici souvenir della zona: bacchette delle streghe, vestiti molto strani e infine cappelli da streghe quasi tutti neri e blu.
C'è anche una grotta con un manichino di strega recluso: appena si esce da qui si nota un palco dove  si dice che lì ballassero le streghe con il diavolo.
Questa è tutta Triora, incantevole località da visitare senza esitazione.
Chi volesse saperne di più, clicchi qui.
(Streghetta)

giovedì 3 gennaio 2019

RACCONTAMI - Chi trova un libro, trova un amico.

Montreal Children's Library Logo (Creative Commons)
Era da qualche anno che qualcuno non si cimentava nella scrittura narrativa per lo Scrivarolo. Oggi vi presentiamo il primo racconto di Sole, giovanissima creatrice di favole moderne.

Alex è un bambino francese che si è appena trasferito in Italia a causa del lavoro dei suoi.
Costoro volevano capirlo di più ma ad Alex non piaceva parlare molto.
Egli infatti era un bambino molto riservato e aveva la passione e ľ amore per la lettura.
La maggior parte delle sue giornate le trascorreva in casa e non aveva molti amici,  solo il suo cane.
Un giorno sua madre gli chiese di uscire e, invece di girare per la città, andò in cerca di una biblioteca.
La trovò, salì fino all'ultimo piano per scovare dei libri interessanti.
Una volta conclusa la sua ricerca, Alex prese le scale per uscire dalla biblioteca ma, per sbaglio, tutti i libri presi in prestito caddero e in quel momento passò di lì un bambino di nome Benjamin che lo aiutò a raccogliere i volumi.
Dopo averli rimessi a posto,  i due cominciarono a chiacchierare, scoprendo di avere numerosi interessi in comune, tra cui la lettura.
Da quel giorno Alex, il bambino riservato che se ne stava sempre col naso tra i libri, cambiò: voleva uscire di più e conoscere la città tutto questo grazie al suo amico Benjamin, però continuò ad amare i libri, perché fu grazie a quelli che trovò ciò di cui aveva bisogno: un amico.
È proprio vero che i libri ti possono cambiare la vita. (Sole)

NO AL RAZZISMO - Una riflessione

Creative Commons License (Pixabay)
Il razzismo nasce quando l’uomo inizia a differenziare le persone attraverso il colore della pelle. Negli ultimi mesi ci sono stati molti episodi di razzismo.
Fortunatamente io non ho mai vissuto esperienze di razzismo in prima persona, probabilmente perché vivo in una civiltà dove l’uomo con la pelle più chiara è ritenuto superiore.
Nessuno di noi ha il diritto di insultare o ritenersi superiore a uno straniero perché italiano come tutti noi.
Italiano non è chi ha la pelle chiara o chi dice di esserlo, italiano è chi contribuisce alla costruzione dell’Italia, andando a lavorare ogni mattina e pagando sempre le tasse.
Io accolgo a braccia aperte qualsiasi straniero e ognuno di noi dovrebbe dare loro il benvenuto, perché loro vengono in Italia nella speranza di trovare un lavoro e una casa e noi dovremmo aiutarli.
Invece di accoglierli li insultiamo e cerchiamo di mandarli via. Una volta nella vita ognuno di noi dovrebbe domandarsi se un giorno fossimo noi a trasferirci in un altro Paese. Ci piacerebbe se loro ci trattassero, come noi trattiamo loro? No, è per questo che dobbiamo capire che lo straniero non è diverso e va trattato come un essere umano.
Il razzismo dovrebbe essere eliminato per dimostrare di essere superiori a quelle idee che dicono che diverso è colui che ha la pelle più scura, perché tutti siamo uguali. 
(Uguale)

mercoledì 2 gennaio 2019

CELLULOIDE - "Bohemian Rhapsody"

Il 13 Dicembre 2018 sono andato a vedere il film Bohemian Rhapsody, presso il teatro Albatros di Rivarolo.
L'attore che recita la parte di Freddie Mercury è Rami Malek: lui ha interpretato il cantante molto bene e soprattutto rispecchiava la sua figura in modo da sembrare uguale alla star.
La band dei Queen era composta da Bryan May, John Deacon, Roger Taylor e Freddie Mercury, che sono stati rappresentati da Gwilym Lee , Joseph Mazzello, Ben Hardy e, appunto, Rami Malek. Il regista Bryan Singer.
In questa pellicola scoprirete la nascita dei Queen, i loro successi, gli amori di Freddie e la sua solitudine, ma non vi spoilero più niente...
Io ho trovato questo film spettacolare, per persone molto curiose perché si raccontano aneddoti che magari in molti non conoscevano. Lo sapevate, ad esempio, che Freddie non si è mai aggiustato i denti per paura di cambiar voce?
E che il bacio di Freddie, mandato durante Bohemian Rhapsody al Live Aid del 1985, era rivolto a sua madre Jer?
Vi sto incuriosendo?
A parte gli scherzi, Bohemian Rhapsody è fantastico: dura 2 ore ma non ve ne accorgerete perché è così coinvolgente che alla fine ci si ritrova a cantare insieme a lui!!!!
Tra l' altro ci sarà il seguito e non vedo l'ora.
E come dice il buon Freddie: SHOW MUST GO ON!!!!!!!!!!
                                                                                                                           (dark joker)