Il
calcio, un gioco per campioni, appassionati e di squadra. Il calcio di oggi, secondo
molte persone, non è più quello di tanto tempo fa: questo gioco sarebbe diventato uno degli sport più amati in tutto il mondo ma non è solo insultare, arrabbiarsi,
perdere, vincere o pareggiare ma anche qualcosa di più. Questo l'ho capito non
solo giocando a calcio ma anche leggendo un semplicissimo libro Abbiamo toccato le stelle di Riccardo
Gazzaniga. Questo volume racconta diverse storie di campioni che hanno passato
la Storia, fra questi c'è un calciatore, Jermain Defoe, attuale componente
della squadra scozzese Rangers, arrivato in prestito dal Bournemouth. Lui è
diventato molto famoso per un fatto assai singolare: quattro anni fa, un
bambino di nome i Bradley era entrato nello spogliatoio del Sunderland (la
squadra dove giocava Defoe), ma lui sapeva benissimo chi stesse cercando e
voleva trovarlo. Chiese dove fosse il suo idolo che fino a quel giorno aveva
visto solo sulle figurine. Poi ad un certo punto lo aveva scorto in un angolo e
aveva gridato con estrema felicità "Jermain!!!!"; dopo averlo visto, il piccolino, gli ha fatto vedere le sue meravigliose
scarpette rosse e dopo questo Defoe e tutti i suoi compagni hanno firmato la sua
maglietta con scritto BRADLEY. Questo incontro è piaciuto molto al giocatore
tanto che poi lo ha fatto entrare in campo a tirare due calci e a scaldarsi.
Però, il piccolo bomber è molto ammalato infatti quando, aveva solo un anno e
mezzo, a Bradley, era stato diagnosticato un un grave tumore, il neuroblastoma. Dopo molte operazioni si
pensava che il guaio fosse passato ma pochi mesi dopo è ritornato. La notizia
arriva anche a Jermaine Defoe che racconta alla stampa del suo piccolo campione
affermando che, di solito, i bambini messi in queste condizioni sono abbattuti
o mogi ma, al contrario, Bradley era
un'esplosione di vita.
Il
giocatore era spesso al centro di articoli scandalistici con notti assieme a
ragazze e si pensava che lui disperdesse il suo giovane talento con queste distrazioni
come altri campioni. Ebbene, dall'incontro con il piccolo Bradley, Jermaine era
cambiato e diventato un uomo maturo.
Questo
fa capire, come sottolinea anche lui stesso, che, quando sei giovane e pensi
solo a tirare dei calci a un pallone, non te ne importa nulla degli altri, ma
invecchiando sei consapevole di potere toccare anche la vita di altre persone. Grazie
a vittorie incredibili, la nazionale inglese e altre squadre avevano fatto una
raccolta fondi mietendo 700.000 sterline, ma tale sforzo non servì a nulla
perché nel dicembre del 2016 le condizioni del piccolino peggiorarono, fino ad
arrivare a non avere più speranze. Purtroppo Bradley morirà il 7 Luglio del 2017 all'età di 6 anni,
circondato dalla sua famiglia.
Questa
storia unica deve colpire, piangere e fare riflettere tutto il mondo. Un
racconto molto emozionante che ci aiuta a comprendere un po' cosa abbiamo
intorno a noi, non solo i vestiti o scarpe di marca ma anche storie
meravigliose nel mondo dello sport.
Il
calcio è emozione, passione, altruismo e gioco di squadra; anche a me questo
gioco ha fatto comprendere che al mondo non ci siamo solo noi stessi ma ci sono
anche gli altri. Per giocare a calcio serve solamente cuore e generosità perciò,
sull'esempio di Jermaine Defoe, bisogna imparare ad aiutare e a condividere il
bene. Nel calcio esiste la vittoria, la sconfitta e il pareggio noi oggi, con
questa storia abbiamo vinto INFINITO a 0. Troviamo quello che abbiamo dentro
perché solo dà lì riusciremo a trovare quanto ci basta per compiere buone
azioni. Come quella di Jermain Defoe per il piccolo Bradley. (Bomber)
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