sabato 15 aprile 2017

SCAFFALE - Natalia Ginzburg. "Lessico famigliare"

La rubrica dei libri di lettura. Ci mancava! Rimediamo e partiamo con questa scheda.

Il romanzo descrive la vita quotidiana della protagonista autobiograficamente; spesso si ricordano le caratteristiche sia fisiche, sia caratteriali del padre di Natalia di cui lei sembra quasi provare disprezzo in alcuni momenti.
Il testo contempla anche la presenza della madre e dei fratelli della scrittrice tra cui il primogenito di cui il padre è entusiasta. Ciò si può notare leggendo il capitolo che tratta delle “tanto adorate” gite in montagna, dove il fratello maggiore dimostra le sue avanzate capacità nel campo dell’ arrampicata.
Il testo narra vicende di cui Natalia è spesso autrice o raccontate a lei poiché avvenute prima della sua nascita. Benché la scrittrice sia la protagonista non racconta molto di sé, ma piuttosto della storia della sua famiglia.

Il libro mi ha affascinata fino da subito. A differenza di altri testi inerenti ad argomenti storici, risulta di lettura più “leggera” e piacevole, forse perché è piuttosto romanzato; mi è piaciuto molto come l’autrice, pur non cercando di relazionarsi direttamente con il lettore, riesca comunque a stringere un legame con lo stesso, coinvolgendolo nel testo.  (F.G., 3aM)

Paolo e Francesca, l'amore, Dante. Tutto a 13 anni

La storia di Paolo e Francesca rispecchia molto i giovani di oggi che si innamorano e che a volte vengono ostacolati da qualcosa o da qualcuno. Paolo all'inizio è attirato da Francesca soprattutto per il suo aspetto esteriore e non per quello interiore. Questo accade a molti ragazzi e ragazze anche oggi, perchè l'aspetto influisce molto nell'amore.
Però, quando si ama veramente qualcuno, lo si vede molto più bello di come lo vedrebbe un'altra persona. Il verso che mi ha colpito di più è stato: "Amar ch'a nullo amato amar perdona". Dante con questo verso mi ha fatto riflettere molto su come si può sentire una persona dopo aver subito un rifiuto.
È brutto infatti sapere di non essere amati dalla persona che un attimo prima credevamo l'amore della nostra vita. Da un rifiuto si capisce che l'amore non è quasi mai come lo descrivono nelle favole, infatti quando ci si innamora bisogna essere consapevoli che non sempre ci sarà un lieto fine come ce lo raccontavano quando eravamo piccoli.

La Divina Commedia è bellissima perché, in un modo o nell'altro, racconta la verità, quello che noi sappiamo e che non vogliamo ammettere. Questo poema deve essere letto dai ragazzi delle mia età perché è in questo periodo della nostra vita che iniziamo ad avere le prime cotte e Dante, attraverso Paolo e Francesca, riesce a spiegare perfettamente cosa voglia dire essere veramente innamorati e tutte le conseguenze che comporta l'amore.  Gianciotto evidentemente non amava Francesca e non voleva bene a suo fratello. Perchè se ami veramente qualcuno faresti di tutto, pur di vederlo felice anche se con un'altra persona, quindi se lui l'avesse amata non l'avrebbe uccisa. (Gi.Bo., 2aM)

sabato 8 aprile 2017

L'educazione stradale all'IC Rivarolo

Lo scorso 31 marzo presso l’Istituto Comprensivo Rivarolo (Scuola Media Ugo Foscolo), i vigili urbani di Genova hanno tenuto una lezione con più classi allo scopo di arricchire la nostra educazione stradale.
Le autorità si sono soffermate a descrivere il crescente numero di incidenti stradali a Genova: da gennaio al 31 marzo di quest’anno se ne sono si sono verificati oltre 1000, di cui 3 mortali.
La lezione si è concentrata prevalentemente sulla discussione di quanto sia importante mettersi alla guida dei motoveicoli con i dispositivi di protezione adeguati, come caschi integrati, guanti e para spina dorsale, per prevenire eventuali danni in caso di incidente.
Un altro fondamentale argomento trattato è stato il rispetto del codice della strada: ci hanno spiegato, quando si è alla guida, quanto sia importante non passare con il rosso o non superare il limite di velocità.
Non meno rilevanti sono le cosiddette “regole morali”, cioè le regole che noi ci imponiamo per evitare eventuali incidenti, ad esempio alla guida prestare attenzione, soprattutto di notte, ai pedoni; stare attenti a non entrare in chiazze di gasolio o di olio a qualunque velocità perché l’incidente sarebbe inevitabile.
Altro argomento di discussione è stato il crescente numero di incidenti in cui sono coinvolti i giovani, che sono prevalentemente causati dallo stato di ebbrezza del conducente. Questa situazione si verifica quando vengono ingerite ingenti quantità di alcolici.
I vigili, per farci capire meglio le conseguenze dell’uso eccessivo di alcolici, ci hanno fatto provare degli occhiali speciali che ne riproducono gli effetti sul campo visivo. Provandoli ho constatato molte anomalie: difficoltà a distinguere i colori, perdita della visuale periferica, vista doppia e sfocata e perdita della percezione del volume.
Un problema dei giovani è che spesso per ingenuità non adottano le giuste misure di sicurezza e non seguono le regole imposte.
Penso che quando si è alla guida bisogna seguire il codice della strada e i giovani devono raggiungere la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. Infrangendo le regole non solo mettono a repentaglio la loro vita ma anche quella di coloro che li circondano.
Trovo che questo incontro con i vigili sia stato molto interessante perché ci ha insegnato cose che prima non sapevamo e ci ha fatto riflettere su argomenti che credevamo secondari, ma di cui abbiamo imparato l’importanza. (A.F., 3aM)