lunedì 25 febbraio 2013

DISCOTHEQUE!: Al concerto di Emma Marrone

Sabato 1 dicembre 2012 mia madre, mia sorella ed io abbiamo assistito al concerto di Emma Marrone al 105 Stadium di Genova (presso il Centro Commerciale "La Fiumara"). Appena giunte, abbiamo acquistato la sciarpina con la foto autografata di Emma. Entrate nel palazzetto, io ero molto entusiasta: abbiamo preso i posti più vicini al palco, aspettato mezz'ora e poi è entrata lei. Io non potevo crederci , invece era proprio lei, lì vicino a noi. Emma ha iniziato a parlare e ha esclamato: "Sono molto contenta che siate venuti al mio concerto di Sarò Libera Tour" e ha iniziato a cantare Cercavo Amore poi, visto che faceva freddo, le hanno consegnato un brodino! In seguito ha imbracciato la chitarra per cantare Davvero. E così via, il repertorio è andato avanti fino a quando ci ha chiesto di fare l'onda. Il concerto arrivava ormai alla sua conclusione ma noi le abbiamo chiesto un bis che ci ha accordato. Finito il pezzo, però, Emma è scappata via. Noi tre abbiamo aspettato cinque minuti perché c'era troppa ressa. Siamo uscite e io mi sono arrabbiata perché il cuscino, la maglia, la stiscia , le stringhe etc. ... erano calate di prezzo (scontate al 50%)! Non dimenticherò mai quella giornata, una delle più belle della mia vita! (F.S., 1aM) 

mercoledì 20 febbraio 2013

APPUNTI DI VIAGGIO: Valle d'Aosta - Prima parte: Aosta e i suoi monumenti


Dal 27 novembre al 3 dicembre mi sono recato con la mia famiglia ad Aosta. Questa città mi ha affascinato ed ho deciso di scrivere una breve relazione/guida per condividere l'esperienza con i compagni e per fornire indicazioni a chi le voglia utilizzare.
Durante le 2 ore e mezza circa di viaggio in automobile da Genova ad Aosta, si intravedono straordinari picchi montuosi di carattere alpino, bellissime e incontaminate pianure e fiumi azzurri tra cui il Po.
Arrivati ad Aosta mi hanno subito colpito le alte montagne innevate che la incorniciano ma anche i numerosi e ben conservati reperti romani della città.  Sorta infatti come accampamento (facilmente riconoscibile dalla sua pianta quadrata) fu poi chiamata  Aosta, cioè La Città di Augusto  
Le mura romane: costruite a difesa della città e giunte quasi intatte fino ai nostri giorni, delimitano sostanzialmente tutto il perimetro del centro storico.
L'arcodi Augusto: posizionato all’ingresso del centro storico, monumento celebrativo della vittoria dei romani sui Salassi che popolavano la zona prima del loro arrivo.
Ilgrande anfiteatro: edificato alcuni decenni dopo la fondazione della città. Il teatro rappresenta una delle strutture meglio conservate. La facciata, alta 22 metri e oggi rimasta solo sul lato sud, dà l’idea dell’imponenza e della perizia tecnica dei romani.
Dalle dimensioni delle gradinate, sembra che il teatro potesse ospitare fino a 4000 spettatori.
La Porta Praetoria (fatta costruire da Giulio Cesare): in epoca romana rappresentava l’ingresso principale in città, al centro della quale si diramavano poi le strade consolari dirette verso le Gallie. La porta è formata da due serie di archi, centrale e laterale, il più largo destinato ai carri, i più stretti ai pedoni. Perfettamente conservato, sul lato ovest è ancora parzialmente visibile il rivestimento in marmo. Ai lati delle porte svettavano due torri.
Il ponte romano: fu edificato in concomitanza con la fondazione di Augusta Praetoria e serviva per attraversare il fiume Buthier. Costruito utilizzando pietra locale, oggi non ha più la funzione originaria in quanto durante il medioevo una piena eccezionale fece cambiare il corso del fiume.
Il criptoportico forense: monumento che circondava l’area sacra dell’antico foro cittadino, attualmente si trova al di sotto della sede stradale e vi si accede attraverso una scala accanto alla Cattedrale.  Unico nel suo genere è spesso cornice di rappresentazioni teatrali o serate a tema.
Anche altri monumenti hanno attirato la mia attenzione tra cui ricordo:
La Cattedrale di Aosta, sita in Piazza Giovanni XXIII: è un complesso monumentale risalente al IV sec. d.C. L’aspetto attuale è frutto di successivi interventi e si compone di vari stili architettonici. Si tratta di una struttura con pianta a croce latina a tre navate. Sul lato nord si trova anche un piccolo chiostro.
La Collegiata di Sant'Orso: sorge sul sito di un’antichissima necropoli, sopra la quale, vennero edificate l’attuale chiesa e quella dedicata a San Lorenzo ( oggi sconsacrata e adibita a museo). Le strutture sono risalenti in particolare all’epoca carolingia e a quella ottoniana (IX e X sec. d.C.).
Molto suggestivo il Chiostro di epoca medievale,  in particolare per i capitelli, raffiguranti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. (fine prima parte) (G.D., 1aM)

martedì 19 febbraio 2013

PENSATOIO: Contro la violenza sulle donne

C.M., classe 2aM, e la sua riflessione su un tema delicato e profondo: la violenza sulle donne. Un punto di vista femminile di una giovane di 13 anni.


Ma come si fa a picchiare una donna?
Dove l'avete lasciata la dignità?
Non si dovrebbero nemmeno toccare con un dito, come si può pensare di ammazzarle?
Si ricevono notizie su un sacco di omicidi, di massacri al telegiornale: ma non provate rimorso mentre le picchiate? Non soffrite anche voi?
 Non pensate quanto possano star male mentre le massacrate di botte o, addirittura, le ammazzate?
Non provate nemmeno un po' di vergogna pensando di aver toccato una povera donna, di averle rovinato la vita?
Provate a pensare se tutto quello che fate succedesse a voi: vi piacerebbe? Vi sentireste bene?
Dovete imparare a pensare che noi donne siamo essenziali sulla terra, che se non ci fossimo noi le generazioni non andrebbero avanti, che senza di noi voi non sareste qui.
Io penso che non c'è mai un motivo per ammazzare una persona, per violentarla o per massacrarla.
Non si risolve niente soprattutto con queste azioni sgradevoli.
È brutto, triste pensare che una persona è morta per colpa di un pazzo che non sapeva cosa fare e si è messo ad uccidere.
Se fossi un uomo, mi vergognerei e tanto.
(C.M., 2aM)

martedì 12 febbraio 2013

EDIZIONE STRAORDINARIA: Il ritiro di Benedetto XVI. I precedenti


L'11 febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI, durante una cerimonia di canonizzazione, ha annunciato che il 28 febbraio alle 20 lascerà il pontificato. La notizia è stata ripresa dai media di tutto il mondo e sta facendo molto discutere. È un evento storico perché per trovare un caso simile  bisognerebbe andare indietro nei secoli.
Il primo che ha abdicato è stato Papa Clemente I (in carica dal 88 al 97 d.C.), che rinunciò alla carica poiché arrestato ed esiliato e non voleva che i fedeli rimanessero senza una guida. Poi ricordiamo Papa Ponziano (in carica dal 230 al 235 d.C.), che come Papa Clemente I rinunciò perché mandato in esilio. Papa Silverio (in carica dal 536 al 537 d.C.) fu costretto ad abdicare. Papa Benedetto IX, che dapprima rinunciò a favore di Silvestro III. In seguito riprese la carica per poi "venderla" a Gregorio VI, che venne accusato di averla acquisita illegalmente rinunciando a sua volta. Infine il caso più noto, di cui parla Dante nella Divina Commedia, è quello di Papa Celestino V (detto dal poeta toscano il Papa del gran rifiuto e collocato nell'Inferno tra gli ignavi) che rimase in carica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. A seguito della sua rinuncia fu eletto Papa Bonifacio VIII mentre Celestino V si ritirava a vita eremitica sino alla morte.
L’ultimo Papa dimissionario è Papa Gregorio XII (in carica dal 1406 al 1415). È il periodo dello scisma d’occidente in cui regnavano contemporaneamente ben tre Papi (Gregorio XII – Papa di Roma, Benedetto XIII – Papa di Avignone e l’antipapa Giovanni XXIII).

Durante la cerimonia, Papa Ratzinger ha cercato di spiegare il motivo di questa sua decisione:
“... Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino...  nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.
Con questo annuncio praticamente senza precedenti nella storia della Chiesa cattolica, comincerà il periodo di 'sede vacante' in cui il potere verrà affidato al Camerlengo.
Ora l'attesa è per sapere chi raccoglierà il grande impegno che Benedetto XVI ha lasciato in eredità.

(G.D. 1aM)

lunedì 11 febbraio 2013

EDIZIONE STRAORDINARIA: La tempesta perfetta. Neve su Genova

Quando si dice "stare sulla notizia" ed i giovani blogger dello ScrivarON-LINE non scherzano. Nevicata eccezionale su Genova? Ebbene, vediamo come ce la racconta M.S, sudentessa. della 2aM.


La tanto annunciata nevicata è finalmente giunta la notte scorsa.
In questi giorni moltissime città italiane sono state  sommerse dalla neve; ma non solo nel nostro Paese: anche negli Stati Uniti molti centri, ad esempio New York, sono bloccati a causa delle precipitazioni nevose. Questa perturbazione è prevista fino alla mezzanotte di oggi. In alcuni capoluoghi è stato vietato l’uso dei mezzi pesanti e delle due ruote; tantissime scuole sono rimaste chiuse.
A Genova alcune linee degli autobus sono state soppresse o limitate. All’aeroporto “Cristoforo Colombo” otto voli in partenza ed in arrivo sono stati cancellati o dirottati a causa della scarsa visibilità. Il traffico ferroviario in Liguria ha subito un calo di circa il 15% dei convogli.
Per la gioia dei bambini il pomeriggio si passerà tra palle di neve e pupazzi.
Nonostante i soliti disagi, un aspetto positivo lo possiamo trovare: lo scenario della città imbiancata è quasi poetico e molti ragazzi che non possono permettersi la settimana bianca trascorrono la giornata come se fossero in montagna. (M.S. - 2aM)

Fotografia © Pier Paolo Costa tratta da "Il Secolo XIX"

sabato 9 febbraio 2013

PROFESSIONE REPORTER: Intervista ad Anne Frank

Una nuova rubrica che inauguriamo con un'intervista immaginaria a cura di uno studente di 1aM.


Perché hai scritto il tuo diario?
Ho iniziato a scrivere il mio diario per raccontare quello che ho vissuto per due anni nel rifugio segreto fino a quando i nazisti ci hanno scoperti e ci hanno portato nei campi di concentramento.

Si. Ma cos’è per te il tuo diario?
Durante il periodo in cui sono stata rinchiusa nel rifugio, nonostante fossi circondata da altre persone, mi sentivo sola e avevo bisogno di rapportarmi con qualcuno, così quando ricevetti per il compleanno un quaderno, cominciai a scrivere tutto quello che avrei voluto raccontare alla mia migliore amica,  proprio per questo motivo ho chiamato il mio diario Kitty.

Hai detto che ti sentivi sola nonostante la presenza di altre persone. Com’è stato condividere il rifugio con estranei?
Mi sentivo a disagio: non è semplice la convivenza con altre persone che non sono la tua famiglia e eravamo tutti in uno stato di tensione sempre con la paura di essere scoperti ma soprattutto con la paura di morire.

Perché vi siete dovuti nascondere in quel rifugio?
Perché Hitler con le sue leggi razziali voleva sterminare tutte le persone di origini ebraica (come la mia famiglia) e ci fece distinguere facendoci cucire la stella di Davide sul petto. A quel punto diventammo dei perseguitati e scappammo ad Amsterdam.

Ma allora come era la tua vita prima  che venissero emanate queste leggi?
La mia vita era felice e piena di sogni, il mio sogno più grande era diventare scrittrice.

Secondo te sarebbe stato diverso vivere ai giorni nostri?
Forse sì perché c’è molta più tolleranza razziale anche se esistono ancora oggi guerre in nome di un Dio ma Dio non vorrebbe tutto questo.

Grazie Anna del tempo che mi hai dedicato!
(S.S., 1aM)