L'11 febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI, durante
una cerimonia di canonizzazione, ha annunciato che il 28 febbraio alle 20
lascerà il pontificato. La notizia è stata ripresa dai media di tutto il mondo e sta facendo molto discutere. È un evento storico perché per trovare un caso
simile bisognerebbe andare indietro nei
secoli.
Il primo che ha abdicato è stato
Papa Clemente I
(in carica dal 88 al 97 d.C.), che rinunciò alla carica poiché arrestato ed
esiliato e non voleva che i fedeli rimanessero senza una guida. Poi ricordiamo Papa Ponziano (in carica dal 230 al
235 d.C.), che come Papa Clemente
I rinunciò perché mandato in esilio. Papa
Silverio (in carica dal 536 al 537 d.C.) fu costretto ad abdicare. Papa Benedetto IX, che dapprima rinunciò a
favore di Silvestro III. In seguito riprese la carica per poi
"venderla" a Gregorio VI,
che venne accusato di averla acquisita illegalmente rinunciando a sua volta.
Infine il caso più noto, di cui parla Dante nella Divina Commedia, è quello di Papa Celestino V (detto dal poeta toscano il Papa del gran rifiuto e
collocato nell'Inferno tra gli ignavi) che rimase in carica dal 29 agosto al 13
dicembre 1294. A seguito della sua rinuncia fu eletto Papa Bonifacio VIII
mentre Celestino V si ritirava a vita eremitica sino alla morte.
L’ultimo Papa dimissionario è Papa Gregorio XII (in carica dal 1406 al
1415). È il periodo dello scisma d’occidente in cui regnavano
contemporaneamente ben tre Papi (Gregorio XII – Papa di Roma, Benedetto XIII –
Papa di Avignone e l’antipapa Giovanni XXIII).
Durante la cerimonia, Papa Ratzinger ha cercato di
spiegare il
motivo di questa sua decisione:
“... Dopo aver
ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla
certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per
esercitare in modo adeguato il ministero petrino... nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti
e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per
governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il
vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è
diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare
bene il ministero a me affidato”.
Con questo annuncio
praticamente senza precedenti nella storia della Chiesa cattolica, comincerà il
periodo di 'sede vacante' in cui il potere verrà affidato al Camerlengo.
Ora l'attesa è per sapere
chi raccoglierà il grande impegno che
Benedetto XVI ha lasciato in eredità.
(G.D. 1aM)
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