martedì 12 febbraio 2013

EDIZIONE STRAORDINARIA: Il ritiro di Benedetto XVI. I precedenti


L'11 febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI, durante una cerimonia di canonizzazione, ha annunciato che il 28 febbraio alle 20 lascerà il pontificato. La notizia è stata ripresa dai media di tutto il mondo e sta facendo molto discutere. È un evento storico perché per trovare un caso simile  bisognerebbe andare indietro nei secoli.
Il primo che ha abdicato è stato Papa Clemente I (in carica dal 88 al 97 d.C.), che rinunciò alla carica poiché arrestato ed esiliato e non voleva che i fedeli rimanessero senza una guida. Poi ricordiamo Papa Ponziano (in carica dal 230 al 235 d.C.), che come Papa Clemente I rinunciò perché mandato in esilio. Papa Silverio (in carica dal 536 al 537 d.C.) fu costretto ad abdicare. Papa Benedetto IX, che dapprima rinunciò a favore di Silvestro III. In seguito riprese la carica per poi "venderla" a Gregorio VI, che venne accusato di averla acquisita illegalmente rinunciando a sua volta. Infine il caso più noto, di cui parla Dante nella Divina Commedia, è quello di Papa Celestino V (detto dal poeta toscano il Papa del gran rifiuto e collocato nell'Inferno tra gli ignavi) che rimase in carica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. A seguito della sua rinuncia fu eletto Papa Bonifacio VIII mentre Celestino V si ritirava a vita eremitica sino alla morte.
L’ultimo Papa dimissionario è Papa Gregorio XII (in carica dal 1406 al 1415). È il periodo dello scisma d’occidente in cui regnavano contemporaneamente ben tre Papi (Gregorio XII – Papa di Roma, Benedetto XIII – Papa di Avignone e l’antipapa Giovanni XXIII).

Durante la cerimonia, Papa Ratzinger ha cercato di spiegare il motivo di questa sua decisione:
“... Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino...  nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.
Con questo annuncio praticamente senza precedenti nella storia della Chiesa cattolica, comincerà il periodo di 'sede vacante' in cui il potere verrà affidato al Camerlengo.
Ora l'attesa è per sapere chi raccoglierà il grande impegno che Benedetto XVI ha lasciato in eredità.

(G.D. 1aM)

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