sabato 9 dicembre 2017

RACCONTAMI - Come nel vecchio West

tratta da "Straight.com"
Questa è la storia, anzi l’avventura, di due amici per la pelle: Mike e John. Vivevano in America, nelle montagne del Nord Dakota, in un piccolo villaggio di circa 300 abitanti.
Una mattina si diressero all’unico bar del paese per consumare la colazione. Come sempre la T.V. era accesa e commentava le solite e noiose notizie, quando, all’improvviso John drizzò le orecchie con una faccia stranita ma allo stesso tempo entusiasta ed esclamò: “Mike! Hai sentito? Hanno scoperto l’ultima tribù di indiani d’America discendenti degli antichi pellerossa! E… la notizia più succosa è, che per chi li dovesse trovare, c’è una ricompensa di 200.000 dollari! Dobbiamo scovarli, sono qui , da qualche parte nelle nostre montagne!”.
“Non credo sia una buona idea, ci potremmo perdere o ferire”, replicò Mike. “Andremo a cavallo, non ci accadrà nulla, vedrai!”, ribattè John.
Mike, pensando alla ricompensa, si convinse.
Il giorno seguente, i ragazzi si prepararono uno zaino contenente torce, cibo, acqua e carte e si diedero appuntamento alle 8.00 presso il bar. Partirono quindi alla ricerca degli indiani, in sella ai loro cavalli. Dopo un giorno di cammino, decisero di accamparsi per la notte. Fu difficile dormire con tutti quei pensieri che giravano per la testa. Si rimisero in marcia e dopo ore di trotto, arrivarono nella Creek Valley dominata da una foresta, al termine della quale si trovarono davanti ad un canyon non segnalato sulle loro mappe. Lo attraversarono, quando si imbatterono in qualcosa di sensazionale che li lasciò senza fiato: un vero e proprio accampamento indiano con tanto di tende, fuochi accesi e cavalli… uno scenario che pareva uscito da un racconto del vecchio West.
I due amici, un po’ timorosi, restarono ad osservare il popolo in disparte e di nascosto. In men che non si dica, si ritrovarono accerchiati e catturati dalla tribù degli indiani con piume, decorazioni e maestosi cavalli colorati. I due giovani si resero immediatamente conto di essere in una brutta situazione anche se notarono un alto senso di lealtà e onestà nel comportamento degli indigeni.
Portati al cospetto del capo-tribù, Penna Blu, che avrebbe dovuto decidere sulle loro sorti, a John, come per incanto uscirono dalla bocca alcune parole di origine indiana, tramandate dai nonni quando era piccolo.
Penna Blu, colpito da questo particolare e comprendendo le ragioni pacifiche che avevano portato i ragazzi fin lì, diede il benestare per farli vivere con loro, tutto il tempo che avrebbero voluto.
I due giovani cominciarono così ad usare modi e tradizioni di quella splendida tribù, imparando da subito ad apprezzare usi e costumi.
Con il passare del tempo capiscono di avere di fronte un popolo straordinario che basava la loro vita su principi fondamentali quali lealtà, onestà, rispetto per la natura e devozione alla pace.
Una volta liberi di poter tornare a casa, i due decisero, senza neanche doversi confrontare, di non divulgare la loro scoperta al mondo; era chiaro, infatti, che, se così non fosse stato, questo meraviglioso popolo sarebbe stato scoperto e il risultato sarebbe stato la loro estinzione.
Mike e John si congedarono agli indigeni, felici di aver vissuto un’esperienza incredibile e indimenticabile, rinunciando al premio promesso.

Penna Blu, in segno di pace e riconoscenza, donò loro un arco che conservarono con affetto e orgoglio e che sarebbe stato per sempre nei loro ricordi. (The Fox)

venerdì 8 dicembre 2017

GUARDANDO IL CIELO

Un po' di tempo fa abbiamo studiato astronomia, un argomento che mi ha colpito molto .
Spesso non ci penso , ma ogni tanto mi chiedo :"Cosa siamo noi? Cos'è l'universo ? Come facciamo ad essere sicuri che tutto si è creato grazie ad un'esplosione chiamata "Big Bang" ? "Ecco , noi, dell' "universo", non sappiamo niente , anche se crediamo di saperne tanto e non sappiamo talmente niente che , secondo alcuni scienziati, siamo una riproduzione al computer di un essere onnipotente. Come direbbe Caparezza "siamo parte di un algoritmo", come delle formiche in una teca di vetro ma al computer, un po' come nel cartone animato "Ortone e il mondo di Chi". Beh, comunque queste restano solo tutte piccole ipotesi .
Però,  oltre alle critiche, lo spazio è  qualcosa di affascinante ma allo stesso tempo inquietante. Perché vorrei proprio vedervi, vicino ad un pianeta, ad aggiustare un satellite, attaccati semplicemente ad un filo, che da un momento all'altro potrebbe rompersi e voi finireste nel vuoto .
Ora la NASA sta studiando come un sistema per andare su Marte. Okay: tutto bello, affascinante, ma ogni tanto mi chiedo a cosa servirebbe andarci se non ci si può vivere . Per me si dovrebbe iniziare già da adesso a capire come andare in altre galassie. Perché sono sicuro che c'è già qualche forma di vita aliena, molto più intelligente di noi umani, che sa andare più veloce della luce... sarebbe bello se, fra migliaia di anni , lo spazio fosse come in "Futurama" cioè con autostrade interstellari, pianeti vivibili come la Terra , tutti legati fra di loro. Beh questa è tutta immaginazione, però, chi lo sa? Magari prima o poi si avvererà .
C'è anche un'altro argomento di cui vorrei scrivere ed è quello dei documentari di argomento “spaziale” creati solo per incollare le persone allo schermo. Penso a quelli in cui si racconta di apparizioni aliene … Ora non voglio dire che non potrebbe capitare un evento simile , ma come viene raccontato da certe trasmissioni, no... per favore.
Racconti di enormi navicelle spaziali con raggi luminescenti che ipnotizzavano ... rimango basito. Oppure altri, in cui si racconta che le popolazioni antiche (Sumeri, Egizi, etc.) siano state condizionate da quelle aliene.




Lo so magari sono stato un po' troppo critico ma mi volevo sfogare. Mi auguri che, grazie alla tecnologia, si possa conoscere qualcosa di più per poi davvero visitare l'universo con i fatti e non semplicemente con le parole . (Il Cosmonauta)