giovedì 27 giugno 2013
GIORNO DELLA MEMORIA: La storia di Rita Prigmore
Il giorno 12 febbraio 2013 a Genova, presso Palazzo Ducale, ho assistito alla testimonianza della signora Rita Prigmore. Ha portato la sua storia in tanti
Paesi raccontando come ha subito sul suo corpo, le violenze dei dottori nazisti,
tra cui il dottor Heyde, l’allievo di Mengele che faceva esperimenti sui
bambini gemelli per cambiare il colore degli occhi e dei capelli.
A questo
incontro sono state presenti molte persone di varie età, ma anche
rappresentanti delle autorità genovesi.
Questa serata
è stata molto emozionante, triste e ci ha fatto capire che gli esperimenti non
dovrebbero essere fatti su cavie umane e noi, le generazioni future, non
dobbiamo commettere gli errori compiuti da Hitler e i suoi seguaci.
All'inizio
della seconda guerra mondiale i nazisti cominciarono a sterminare gli ebrei e
gli zingari perché erano considerati delle razze impure. Li portavano nei campi
di concentramento in Polonia, dove venivano etichettati con un numero, venivano
rasati i capelli, erano vestiti come i carcerati, cosi non potevano
riconoscersi ed erano divisi tra uomini, donne e bambini.
Rita Prigmore
è nata il 3 marzo 1943 a Wuerzburg in Germania, ha gli occhi verde smeraldo
e i capelli neri.
Suo padre di
giorno costruiva cesti e alla sera suonava in un gruppo composto da sette
persone e la madre di giorno lavorava in una fabbrica e alla sera era una
danzatrice. La sua famiglia fu obbligata a spostarsi in un appartamento da una
stanza e mezzo. Dopo qualche tempo i tedeschi si sono presentati a casa loro
portando un foglio dove la madre doveva scegliere tra: essere sterilizzata o deportata
ad Auschwitz. Lei firmò il contratto, ma prima di venire sterilizzata rimase
incinta e i dottori fecero dei controlli e scoprirono che era incinta di due
gemelle. Le misero davanti un altro foglio le cui condizioni erano: essere deportata ad Auschwitz
oppure lasciare i figli ai dottori tedeschi. Così nacquero Rita e sua sorella
Rolanda.
Dopo la
nascita, la madre non vide le figlie, ma quando andò a visitarle, dopo tante
suppliche, ne mostrarono solo una. Lei chiese dove fosse l’altra e l’infermiera
la portò in bagno e le fece vedere la piccola morta che aveva la testa bendata.
La madre si
spaventò e rapì la figlia viva e la portò nella chiesa di S. Rita e la battezzò
con il nome Rita.
Dopo cinque
settimane i nazisti vennero a riprenderla e la madre non la vide più per un
anno, fino a quando i nazisti persero la guerra.
Da piccola
andava a scuola ma non riusciva a seguire le lezioni per i forti mal di testa, allora
fu esonerata. Si spostò negli USA dove si sposò ed ebbe due figlie.
La madre non
gli disse niente del passato, ma quando Rita ebbe 36 anni le forti emicranie
ripresero, pertanto sua madre si decise di raccontarle il suo vissuto.
Decise assieme
alla madre di andare a raccontare in giro per il mondo la loro storia in
memoria di sua sorella Rolanda, ma da qualche tempo sua madre non c’è più. (G.A., 1aM)
PENSATOIO: Prima il lavoro o la salute?
Da
molto tempo tanti lavoratori si pongono la stessa domanda: “prima la salute o
l’occupazione?”. Secondo alcuni medici bisogna essere in salute per lavorare,
però, dalla parte dei datori di lavoro, non è sempre così. Prendiamo in
considerazione l’ILVA di Taranto e tutte le persone decedute a causa di tumori.
Per alcuni c’è prima il salario, per altri la qualità della vita, come
sostengono i movimenti di protesta. A Taranto il lavoro è una risorsa molto
importante perché permette a molte famiglie di arrivare a fine mese. A tutti fa
piacere avere un impiego per potere acquistare una casa,
un’automobile e avere un’esistenza tranquilla; ma a nessuno fa piacere sentire
il telefono squillare e ricevere la notizia che il proprio marito o congiunto è
morto per cause non proprio naturali. Io preferirei che tutte le fabbriche potenzialmente
letali per l’uomo, si potessero organizzare permettendo ai propri lavoratori di
operare “sani e puliti”. Secondo me, tutte le persone ricche o povere devono
stare bene e fare una vita sana, senza problemi di salute o economici, ed avere
la possibilità di trovare un posto fisso ed a tempo indeterminato. Però questo
sembra essere un sogno lontano mille miglia a causa della situazione politica
ed economica del nostro paese. (M.S., 2aM)
Fotografia tratta da Flickr.
martedì 18 giugno 2013
PENSATOIO: Divertirsi ieri. E oggi...
La gioventù di oggi è cambiata molto da quando la
tecnologia ha preso il sopravvento, lasciando indietro il contatto umano tra le
persone. Nel passato, quando l’informatica non era a questi livelli, i ragazzi
erano molto più educati e rispettosi nei confronti degli anziani e delle altre
persone. A quel tempo i giochi erano diversi da quelli di oggi più semplici,
più coinvolgenti e meno sofisticati. Si giocava a nascondino, palla avvelenata,
al pampano, oggi si sta in casa a navigare su Facebook o a sollazzarsi con
videogiochi virtuali. Una volta, c’era poco di tutto: l’indispensabile per
vivere, non come adesso che i ragazzi per sentirsi più grandi si sentono in
dovere di comprare le sigarette perché pensano che siano necessarie.
Adesso i ragazzi ritengono che per divertirsi debbano
stordirsi e lo fanno nei Rave Party, vera fonte d’illegalità, dove li possono
reperire alcol e droga in mezzo a musica assordante.
Spero che questo mio articolo possa servire da lezione
ai ragazzi che compiono simili assurdità. (M.P., 2aM)
APPUNTI DI VIAGGIO: Il Carnevale di Viareggio
Dal 3 febbraio al 3 Marzo a Viareggio si svolge un evento molto speciale e conosciuto in tutta Italia: il carnevale di Viareggio.La sua fama è dovuta soprattutto ai carri fatti (quasi) interamente di cartapesta. Molte persone si travestono nei più disparati personaggi: dai protagonisti dei film agli animali a molte altre maschere. Questa è una tradizione che risale al 1873, quando dei ricchi borghesi si mascheravano per protestare contro le troppe tasse che erano costretti a pagare. Da quel giorno ogni anno ci si traveste per dimenticare i problemi giornalieri. Prima del corteo, Viareggio può sembrare una normale cittadina, ma quando comincia la sfilata, tutto cambia:all'improviso tutto sembra magico e i carri sembrano che da un momento all'altro possano prendere vita. Questo è un evento per chi ama divertirsi, ballare e ridere. (G.C., 1aM)
domenica 16 giugno 2013
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