Stamattina un bambino ucraino ha portato a scuola il suo disegno. In calce c’era scritto “ce la faranno”. Come classe abbiamo deciso di trasformarlo in un “CE LA FAREMO” perché solo insieme si può costruire la pace e lo abbiamo appeso in bella vista sulla porta. Noi siamo piccoli ma, nonostante le lacrime, ci siamo. Ci impegniamo ad essere uomini e donne di pace. La classe 5d c’è!
venerdì 25 febbraio 2022
martedì 22 febbraio 2022
Ciao Mikhele
Foto tratta dal sito di Telenord |
Sono molto dispiaciuta per il povero Mikhele, deceduto nel mio quartiere mentre lavorava come porta-pizze. Ho avuto la fortuna di conoscerlo perché faceva parte del mio stesso gruppo scout ed era un amico di mia sorella. Sabato pomeriggio, mentre ero ad un incontro con i lupetti, una capo scout è scesa nel campetto in cui mi trovavo, piangendo e annunciando agli altri ragazzi la brutta notizia su Mikhele. Tutti loro si sono messi a piangere. Dopo poco, la maggior parte dei capi, compresa mia sorella, si è diretta in ospedale, tranne pochi che sono rimasti con noi ragazzini; ho visto la scena ed è stato molto toccante. Era davvero un bravo ragazzo, sempre pronto ad aiutare il prossimo e gentile con tutti. Il destino a volte ci riserva brutte sorprese ma, purtroppo, aiuta anche a crescere. Lui vivrà sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. (farfalla010)
Era giovedì sera, a casa mia abbiamo ricevuto una chiamata: era successo un incidente gravissimo, vicino alla mia abitazione. In seguito ho saputo tramite la mia famiglia e i telegiornali chi fosse stata la vittima: era un mio connazionale, un ragazzo di soli 19 anni, che stava andando al lavoro. Incuriosita, chiedo a mia madre se lo conoscesse. Mi ha raccontato la sua storia. Era l’anno 2002, quando sua madre aveva in grembo Mikhele e attraversava l’Adriatico per cercare una vita migliore, scappando dall’Albania. Una volta venuti in Italia, si trovarono soli, senza lavoro, senza cibo e senza un tetto dove dormire; ma, nonostante tutto, la vita era bella. Si respirava l’aria di libertà, una famiglia onesta e lavoratrice, che cresce con sacrifici due figli meravigliosi. Uno dei due era Mikhele, che aveva il desiderio di aiutare i propri genitori. Io mi chiedo come si possa morire a 19 anni, avendo voglia di vivere una vita per cui lui aveva lottato insieme ai suoi genitori. Penso che sia inaccettabile mancare in questo modo: mi auguro che si faccia giustizia per questa perdita. (tulipano_11)
Mi viene da dire che la vita certe volte è molto ma molto ingiusta
soprattutto con persone che non se lo meritano proprio. Penso anche che morire
a 19 anni e, soprattutto, durante le ore lavorative, sia una cosa terribile. Sfortunatamente
oggi le morti causate dagli incidenti sono frequenti perché la strada continua
ad essere un pericolo. Oltretutto i due mezzi che si trovavano dietro di lui
non si sono nemmeno fermati a prestare soccorso al ragazzo ma hanno proseguito
per la loro strada: trovo questo atteggiamento irrispettoso e incivile. (Girl)
sabato 19 febbraio 2022
CONFLITTO UCRAINA - RUSSIA. Fratelli lontani e radici vicine.
Continua il nostro speciale sulle tensioni tra Ucraina e Russia: Ciliega_90 ci racconta invece cosa le manchi di più.
Mi dispiace che i rapporti tra le due nazioni si siano rovinati negli ultimi anni. Anche se non sono mai stata una persona legata alla terra di mia madre (l’Ucraina), provo un po’ di dispiacere e malinconia per i miei parenti o per le persone in generale che abitano quei luoghi, costretti in più delle volte a lasciare la loro terra natale. Ora, però, sto sentendo la cultura e la famiglia più vicini di quanto non li abbia mai percepiti in passato, anche perché non ho mai avuto occasione di incontrarli spesso, benché mia madre riesca sempre a portare un po’ delle sue tradizioni a casa nostra. Soprattutto avverto la mancanza di una persona in particolare: mio fratello; infatti non abbiamo trascorso molto tempo insieme in questi anni a causa, forse, della differenza di età oppure per la distanza che ci separa. Ad ogni modo mi manca tanto. (Ciliegia_90)
venerdì 18 febbraio 2022
CONFLITTO UCRAINA - RUSSIA. Perché?
Ecco una prima riflessione sulla crisi tra Ucraina e Russia: la scrive una nostra alunna che origini ucraine e ci racconta come ci si possa sentire in questo momento.
L’Ucraina e la Russia non sono mai state in una pace vera e propria, per questo le preoccupazioni per questa guerra ci sono da molto tempo soprattutto da quando la Russia ha iniziato ad attaccare l’Ucraina dell'Est e il Donbass. La gente è terrorizzata dal fatto che da un momento all’altro dovranno abbandonare le loro dimore; è davvero doloroso dover lasciare il posto dove si è nati, cresciuti, dove si sono vissuti i propri ricordi più belli. Lo Stato ha ordinato ad ogni cittadino di preparare una valigia di emergenza con vestiti, beni di prima necessità, medicine, soldi e documenti, nel caso fosse necessario scappare ed ha raccomandato ai stranieri emigrati in Ucraina di tornare nel proprio paese di origine. Ma perché tutto questo? Perché una persona che ha costruito la propria casa, la famiglia che ogni giorno ha coltivato il suo orto, deve pensare che da un momento all'altro tutto potrebbe crollare? E che tutto ciò che ha raggiunto sarà distrutto? Tutto questo per il divertimento dei politici: loro se la passano e se la passeranno bene; non si metterebbero mai nei panni di un agricoltore o un semplice cittadino.
Io ho origini ucraine e ci tengo al mio paese d’origine come tengo ai miei nonni, zii ed altri parenti: non vorrei mai che il mio paese venga distrutto da una guerra o peggio ancora da una bomba nucleare e che il popolo ucraino debba soffrire. (Pesca_80)
Immagine: Copyright Tomas Ragina/iStock via Getty Images