martedì 22 febbraio 2022

Ciao Mikhele

Foto tratta dal sito di Telenord

La comunità di Rivarolo - e con lei, tutto l'Istituto Comprensivo - ha perso una giovane vita. Siamo ancora tutti sconvolti per quanto accaduto nello scorso fine settimana: un brutto incidente, condizioni cliniche disperate e la triste dipartita di un ragazzo che molti di noi ricordano ancora passeggiare lungo i corridoi della scuola o sorridere in classe con i compagni. E c'è chi lo ha conosciuto e ha voluto raccontare qualcosa.

Sono molto dispiaciuta per il povero Mikhele, deceduto nel mio quartiere mentre lavorava come porta-pizze. Ho avuto la fortuna di conoscerlo perché faceva parte del mio stesso gruppo scout ed era un amico di mia sorella. Sabato pomeriggio, mentre ero ad un incontro con i lupetti, una capo scout è scesa nel campetto in cui mi trovavo, piangendo e annunciando agli altri ragazzi la brutta notizia su Mikhele. Tutti loro si sono messi a piangere. Dopo poco, la maggior parte dei capi, compresa mia sorella, si è diretta in ospedale, tranne pochi che sono rimasti con noi ragazzini; ho visto la scena ed è stato molto toccante. Era davvero un bravo ragazzo, sempre pronto ad aiutare il prossimo e gentile con tutti. Il destino a volte ci riserva brutte sorprese ma, purtroppo, aiuta anche a crescere. Lui vivrà sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. (farfalla010)

Era giovedì sera, a casa mia abbiamo ricevuto una chiamata: era successo un incidente gravissimo, vicino alla mia abitazione. In seguito ho saputo tramite la mia famiglia e i telegiornali chi fosse stata la vittima: era un mio connazionale, un ragazzo di soli 19 anni, che stava andando al lavoro. Incuriosita, chiedo a mia madre se lo conoscesse. Mi ha raccontato la sua storia. Era l’anno 2002, quando sua madre aveva in grembo Mikhele e attraversava l’Adriatico per cercare una vita migliore, scappando dall’Albania. Una volta venuti in Italia, si trovarono soli, senza lavoro, senza cibo e senza un tetto dove dormire; ma, nonostante tutto, la vita era bella. Si respirava l’aria di libertà, una famiglia onesta e lavoratrice, che cresce con sacrifici due figli meravigliosi. Uno dei due era Mikhele, che aveva il desiderio di aiutare i propri genitori. Io mi chiedo come si possa morire a 19 anni, avendo voglia di vivere una vita per cui lui aveva lottato insieme ai suoi genitori. Penso che sia inaccettabile mancare in questo modo: mi auguro che si faccia giustizia per questa perdita. (tulipano_11)

Mi viene da dire che la vita certe volte è molto ma molto ingiusta soprattutto con persone che non se lo meritano proprio. Penso anche che morire a 19 anni e, soprattutto, durante le ore lavorative, sia una cosa terribile. Sfortunatamente oggi le morti causate dagli incidenti sono frequenti perché la strada continua ad essere un pericolo. Oltretutto i due mezzi che si trovavano dietro di lui non si sono nemmeno fermati a prestare soccorso al ragazzo ma hanno proseguito per la loro strada: trovo questo atteggiamento irrispettoso e incivile. (Girl) 


  

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