Il
25 aprile si ricorda la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e il
regime fascista. Io non conosco bene la storia della liberazione perché a
quell’epoca non ero ancora nato e non l’ho ancora studiata a scuola. Io starei
dalla parte antifascista perché gli
ebrei non hanno fatto niente di male per finire nei campi di concentramento. Se
fossi nato a quell'epoca in Italia o in
Germania avrei fatto il partigiano per aiutare gli ebrei come ha fatto
Schindler, un giovane industriale tedesco cattolico che ha aiutato gli ebrei
facendoli lavorare per lui.
Schindler
salvò migliaia di ebrei dalla deportazionenei campi di concentramento in Polonia (Auschwitz campo maschile e
Birkenau campo femminile)
La
Seconda Guerra Mondiale scoppiò nel 1939 fino al 1945. Hitler scatenò questo
odio contro gli ebrei perché erano molto ricchi. Ragazzi, bambini e adulti
tedeschi si erano convinti (falsamente) che gli ebrei avevano messo in croce
Gesù.
Io
spero che non succedano più simili drammi perché non vorrei che si ripetesse la
stessa la guerra del 1939-1945. È come se alcune persone anziane partigiane rivivessero
di nuovo quel brutto periodo. (Lego)
Ogni colore rappresenta
le nostre identità: è associato alle lingue che conosciamo per studio o
semplicemente per le nostre origini...siamo una classe poliglotta!!!!!
La reggia di Schoenbrunn (foto Pixabay CC di Veronika Szappanos)
Vienna, capitale dell’Austria, è
una città romantica, elegante e ricca di storia dal punto di vista culturale ed
artistico. Ho avuto occasione di visitarla l’anno scorso nel periodo natalizio.
L’atmosfera era magica, i maestosi palazzi e le carrozze illuminate dalle lanterne
nella nebbia la rendevano una città uscita da una favola d’altri tempi. Capisco
benissimo perché viene soprannominata la “città dei sogni”.
La notte di Capodanno siamo
andati a teatro ad assistere ad uno dei tanti concerti di musica classica che
lì impazzano per la serata, infatti Vienna è definita la capitale mondiale
della musica. Ricordo di aver camminato tanto per riuscire a vedere il più
possibile nei quattro giorni a disposizione.
Come dicevo, Vienna è una città
ricca d’arte, ci sono tantissimi castelli e musei di arte barocca, io ho
visitato il castello di Schönbrunn, un maestoso palazzo con interni sfarzosi. Qui
si trova un caffè dove ho mangiato la torta Sacher più deliziosa del mondo.
Un altro museo che ricordo molto
bene è il museo dell’ Hofburg che ospita i meravigliosi cavalli bianchi
lipizzani che si esibivano eseguendo numerose corse ad ostacoli, dressage e
competizioni fra loro: è stato bellissimo, sembrava danzassero.
Un’altra meta da non perdere e
che consiglio vivamente, è il Prater, un bellissimo parco con una ruota
panoramica alta 65 metri
dalla quale si ha una vista mozzafiato della metropoli sul Danubio. All’interno
si trova anche un Luna Park con attrazioni e giostre divertentissime!
Una caratteristica romantica di
questa città sono le carrozze trainate da maestosi cavalli; ce ne sono ovunque
e sono guidate da cocchieri vestiti con costumi d’epoca.
Credo che il periodo più bello
per visitare Vienna sia Natale, più che altro per l’atmosfera magica natalizia
dovuta anche ai famosi mercatini; sono innumerevoli chioschetti in legno dove
si può trovare di tutto, dalle decorazioni artigianali alle specialità
gastronomiche: io ricordo il profumo di cannella dei biscotti e l’odore del vin
brulè.
Un altro evento per me
indimenticabile ed emozionante, è stato pattinare sulla pista di ghiaccio nella
piazza del municipio. A Vienna ce ne sono svariate e sono tutte meravigliose,
ma in questo io sono di parte perché adoro il pattinaggio.
Andrei avanti per ore a descrivere
le meraviglie di questa città, è stata una vacanza stancante e ho preso molto
freddo ma ne è valsa la pena e rimarrà sempre nei miei ricordi. (Marshmellow)
Questo
film, diretto da Mel Gibson, racconta la storia vera di Desmond Doss (interpretato da Andrew Garfield),un obiettore di coscienza statunitense che andò comunque a servire il
proprio paese nella battaglia di Okinawa durante la Seconda Guerra Mondiale.
La
sua decisione di non usare le armi era dovuta a un avvenimento accaduto in
famiglia durante una discussione col padre, ex militare. Doss, prima di
partire, si fidanzò con Dorothy e l’amore per lei, insieme alla preghiera, lo
aiutarono a superare i momenti difficili.
Nell’
esercito nessuna capiva la sua scelta ma Desmond mise in pratica le sue
motivazioni e, durante la battaglia di Hacksaw Ridge, nella notte riuscí a
salvare 75 soldati rimasti feriti negli scontri contro i giapponesi. Doss
ritornò in patria ricevendo la medaglia d’onore dal presidente Truman.
Questo
film mi è piaciuto molto perché mi ha emozionato e il coraggio di Doss è stato grandioso.
Una frase molto toccante che mi ha colpito è stata: "In pace i figli
piangono i padri, in guerra i padri piangono i figli." Per me questo
pensiero rappresenta bene la difficoltà delle famiglie in guerra e di come fosse
duro veder i propri figli partire senza saper se sarebbero tornati. (Dark Jok3r)