L'alluvione. Purtroppo è tornata ed i ragazzi dell'IC Rivarolo sono saliti sulle loro penne per raccontare le proprie impressioni. Ed esperienza, come quella si Sa.St. della 3aM, tredici anni e tanta voglia di sentirsi utili per gli altri.
Oggi
sono andato a spalare il fango, dopo la bomba d’acqua che ha colpito la nostra
città, devastando strade , auto, cose e soprattutto moltissimi negozi. Ovunque
ti giravi, vedevi un sacco di gente spalare il fango e togliere l’acqua dai
locali alluvionati.
All’inizio
siamo arrivati a Caricamento e siamo andati a mangiare un panino in sottoripa,
perché con la pancia piena si lavora meglio, successivamente abbiamo chiesto ad
un passante dove potesse esserci bisogno di aiuto e ci ha consigliato di
rivolgerci in Comune per la registrazione, ma
arrivati abbiamo trovato gli uffici chiusi.
Da
Corso Torino siamo arrivati ad una traversa parecchio provata, via Volturno, così
ci siamo fermati a dare una mano: abbiamo iniziato a spalare il fango, togliere
i detriti e oggetti ormai inutilizzabili. In questo scantinato abbiamo
collaborato con persone comuni e alcuni ragazzi dell’esercito: ci siamo
organizzati, formando una catena umana per trasportare, con meno fatica, le
suppellettili contenute nel magazzino: reti, materassi, cuscini diventati
pesanti come cemento, etc.
Nonostante
sia stato un duro lavoro, è stato bello sentirsi utili ed apprezzati e sono
felice di avere contribuito ad aiutare persone che hanno perso l’attività.
Terminato
il lavoro ci siamo recati verso la postazione della Protezione Civile. I responsabili ci hanno intimato di
non scendere negli scantinati ed io e la mia famiglia con ironia abbiamo
risposto: "Già fatto! La domanda di riserva?”. Ci hanno avvertiti che
stavano aspettando un’altra bomba d’acqua, quindi per sicurezza siamo ritornati
a casa.
Tutto
questo per sottolineare che alla fine noi abbiamo aiutato senza essere
registrati, quindi non tutelati da un’assicurazione e senza essere indirizzati
da chi di dovere. Il Comune doveva essere aperto invece non lo era e tanti
ragazzi più grandi (ma minorenni) avevano una manleva dei genitori ma non
potevano effettuare la registrazione proprio come noi e questo non è stato giusto.
Sono
rimasto molto colpito da una mamma con i figli che, invece di spalare, aiutava
dando da mangiare e da bere: a me ha dato addirittura la pasta calda, più
avanti c’era chi distribuiva acqua, focaccia; negozi che offrivano gratis il
cibo.
In
tutti questi gesti d’amore ho visto anche persone che approfittavano degli
sconti per comprare merce salvata dall’alluvione e questo invece mi ha molto
amareggiato ma sono state di più le emozioni positive di questa giornata;
quelle non le scorderò mai più. (S.S.)