martedì 14 ottobre 2014

SPECIALE ALLUVIONE. Racconto di un giovane angelo del fango

L'alluvione. Purtroppo è tornata ed i ragazzi dell'IC Rivarolo sono saliti sulle loro penne per raccontare le proprie impressioni. Ed esperienza, come quella si Sa.St. della 3aM, tredici anni e tanta voglia di sentirsi utili per gli altri.


Oggi sono andato a spalare il fango, dopo la bomba d’acqua che ha colpito la nostra città, devastando strade , auto, cose e soprattutto moltissimi negozi. Ovunque ti giravi, vedevi un sacco di gente spalare il fango e togliere l’acqua dai locali alluvionati.
All’inizio siamo arrivati a Caricamento e siamo andati a mangiare un panino in sottoripa, perché con la pancia piena si lavora meglio, successivamente abbiamo chiesto ad un passante dove potesse esserci bisogno di aiuto e ci ha consigliato di rivolgerci in Comune per la registrazione,      ma arrivati abbiamo trovato gli uffici chiusi.
Da Corso Torino siamo arrivati ad una traversa parecchio provata, via Volturno, così ci siamo fermati a dare una mano: abbiamo iniziato a spalare il fango, togliere i detriti e oggetti ormai inutilizzabili. In questo scantinato abbiamo collaborato con persone comuni e alcuni ragazzi dell’esercito: ci siamo organizzati, formando una catena umana per trasportare, con meno fatica, le suppellettili contenute nel magazzino: reti, materassi, cuscini diventati pesanti come cemento, etc.
Nonostante sia stato un duro lavoro, è stato bello sentirsi utili ed apprezzati e sono felice di avere contribuito ad aiutare persone che hanno perso l’attività.
Terminato il lavoro ci siamo recati verso la postazione della Protezione  Civile. I responsabili ci hanno intimato di non scendere negli scantinati ed io e la mia famiglia con ironia abbiamo risposto: "Già fatto! La domanda di riserva?”. Ci hanno avvertiti che stavano aspettando un’altra bomba d’acqua, quindi per sicurezza siamo ritornati a casa.
Tutto questo per sottolineare che alla fine noi abbiamo aiutato senza essere registrati, quindi non tutelati da un’assicurazione e senza essere indirizzati da chi di dovere. Il Comune doveva essere aperto invece non lo era e tanti ragazzi più grandi (ma minorenni) avevano una manleva dei genitori ma non potevano effettuare la registrazione proprio come noi e questo non è stato giusto.
Sono rimasto molto colpito da una mamma con i figli che, invece di spalare, aiutava dando da mangiare e da bere: a me ha dato addirittura la pasta calda, più avanti c’era chi distribuiva acqua, focaccia; negozi che offrivano gratis il cibo.
In tutti questi gesti d’amore ho visto anche persone che approfittavano degli sconti per comprare merce salvata dall’alluvione e questo invece mi ha molto amareggiato ma sono state di più le emozioni positive di questa giornata; quelle non le scorderò mai più. (S.S.)


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