giovedì 7 giugno 2012

APPUNTI DI VIAGGIO: Vobbia, una gita da consigliare

















Se non conoscete Vobbia vi farà piacere leggere  il racconto del nostro viaggio  avventuroso ed emozionante…
Vobbia è un piccolo centro non molto distante da Rivarolo, ma con caratteristiche molto diverse, infatti è immerso nella bellezza naturale del vasto Parco dell’Antola.
Se vi piace camminare nel verde, è il vostro posto ideale: in questo luogo si intrecciano natura, storia, arte e leggenda.
Sulle alture del paese svetta il Castello di Pietra, antica fortezza medioevale appartenuta ad importanti famiglie aristocratiche genovesi; per raggiungerlo si può percorrere un sentiero che inizia da Vobbietta e termina al castello.
 Il percorso, lungo 4 km, si divide in 9 tappe; durante la camminata si possono ammirare molte specie di piante particolari, formazioni rocciose, resti di antiche postazioni e testimonianze della vita dei contadini nel corso dei secoli: un’esperta e simpatica guida potrà condurvi alla scoperta di queste meraviglie.
Al termine della passeggiata nei boschi di Vobbia, si è accolti dall’imponente roccia che ospita il Castello di Pietra. Al suo interno si possono comprendere le varie funzioni che l’edificio  ha svolto nel corso della storia.
Questa esperienza è stata per noi un’ occasione per scoprire il territorio e le tradizioni del passato in modo originale e divertente.
Fate come noi…cogliete questa opportunità!!!! 
Gli alunni della classe 2H

Per completezza, un bel video da Youtube a cura di "laguschiu"


RACCONTAMI: L'amicizia è la nostra forza






















Nella foresta del Fuoco Ghiacciato, regnava una pace insolita. Si sentiva il fruscio delle foglie che, spinte dal vento, andavano  a ritmo con il soave cinguettio degli uccelli festosi. Era primavera, per cui molti scoiattoli gironzolavano quietamente.
“Guarda!” disse Gaia, la mia migliore  amica.“Entriamo in quel paese lì! continuò, indicando un cartello che precedeva una grande piazza. Ci precipitammo e notammo solo una strana casetta tutta colorata. Bussammo e  una voce argentina disse, da dietro alla porta: “Chi è ? Abbiamo già acquistato il giornale !”. Ridemmo per qualche secondo e , poi , dissi :” Buongiorno, siamo turiste, vorremmo…”. Mentre parlavo, la porta si aprì e non potemmo credere ai nostri occhi: davanti a noi c’era un elfo dal cappello arancione, come il suo abito. “Entrate pure, io sono Lavinia”. Facemmo come disse. Poi continuò: “ Ma come vi chiamate, straniere ?” , guardandoci maliziosamente. “Io sono Anna, mentre  lei è Gaia” dissi, ma mi fermai perché, quando pronunciai il nome “Gaia”, dai suoi occhi trasparve un senso di terrore. “ Mio marito sa cosa fare con voi, spie della grande maga!” disse, poco prima di urlare :” Bufus! Bufus! Spie! Spie!”. Volendo calmarla, Gaia disse:“ Siamo turiste, ma chi è questa maga?É pericolosa? Perché ne avete così paura?”.  Forse notò qualcosa in noi e disse :“ Lei tormenta questo paese perché le piace fare la cattiva, soprattutto adora causare discordia e  in questa piccola città c’era riuscita  ma, grazie alla mia magia, siamo salvi!”. Subito arrivò il suo coniuge dall’abito e dal cappello viola, dicendo: “Noi siamo troppo piccoli per sconfiggerla, ma voi siete grandi e grosse, ce la potete fare! Vi prego!”. Allora rispondemmo che  ci avremmo pensato.
Facemmo una passeggiata lungo la città : notammo che tutte le case erano grigie e brutte alla vista. Arrivati in una piazza in periferia, notammo una signora con gli occhiali fucsia e i capelli color castano chiaro, raccolti in una coda di cavallo. Sembrava bella, ma nei suoi occhi si celava uno sguardo cattivo come il suo cuore. Chiacchierammo per un po’ di tempo su cose vane, poi ci disse: “Facciamo qualche magia!”. Allora iniziammo a trasformare degli oggetti, come panchine, in abiti e costumi, o in macchine. Piano piano ci avvicinammo verso la casa degli elfi Bufus e Lavinia. Tutto ad un tratto,  la Strega Gaia, ma noi non sapevamo lo  fosse, sfondò la porta di quella casetta colorata e rapì Bufus, scomparendo come per magia.
“Cosa avete fatto? Giocavate con la Strega!”disse Lavinia un po’ arrabbiata e altrettanto preoccupata “Ci conviene andarlo a trovare!”. Ci incamminammo verso la  foresta, ma un fortissimo vento ci  venne addosso; allora la mia amica Gaia aprì lo scudo e riuscimmo ad attraversarla. Animali pericolosi ci vennero dietro, alberi animati che lanciavano rovi infuocati  e  molte altre prove ci vennero poste, ma usando le nostre forze riuscimmo ad arrivare al castello fantasma. Inizialmente non lo vedemmo, ma usando la magia di Lavinia riuscimmo a scorgerlo.
Lei era lì e l’affrontammo: a colpi di bacchetta magica e cappelli fatati la sconfiggemmo, facendola diventare buona; l’amicizia fu l’arma più forte che usammo. Tutto si concluse bene: Bufus fu salvo e la strega divenne solo un’altra Gaia.  (A.C. - 1a E)

domenica 3 giugno 2012

APPUNTI DI VIAGGIO: in Trentino tra ghiacciai, rifugi e città dei sassi



















Estate 2011. Ho preso la cabinovia Ciampinoi. Arrivata al rifugio, ho percorso 45 minuti di strada per arrivare al Rifugio Comici. Il tempo non era bello, c'era molto vento e nuvole. Da lì ho preso la strada per Passo Sella. Il sentiero era, nella prima parte, nel bosco, poi nel prato e vicino alle montagne.Abbiamo avvistato, con il binocolo, una marmotta, che poi è scappata. Alla fine dei prati il sentiero si divideva: da una parte i passeggini e le bicicletten potevano transitare, perchè era spianato; dall’altra invece potevano passare le persone. Andando avanti poi, siamo entrati nella Città dei Sassi. In poche parole, la Città dei Sassi è un posto in cui secoli fa è crollata una montagna che ha riempito i prati di rocce strane e grandissime. Dopo un po' più di un'ora si arriva al rifugio Passo Sella dove ho preso l'ovovia. L'ovovia è tipo una cabinovia, ma solo più piccola (per due persone). L'ovovia, porta quasi in cima al Sassolungo dove si può camminare sulla neve. Lì c'è il rifugio Toni Demetz (2685 m.).Ma essendoci troppo vento, nebbia e freddo siamo ritornati giù subito. Scendendo ho notato una marmotta, molto grossa e dal pelo chiaro. Dopo pranzo, siamo ripartiti subito, perchè nel primo pomeriggio sarebbe arrivato un temporale. Durante la strada si poteva vedere il ghiacciaio della Marmolada. Pian piano abbiamo ripercorso Passo Sella, i Comici fino a ritornare alla cabinovia su cui siamo partiti per tornare in paese. (A.T., 2aB)

GIORNO DELLA MEMORIA: Cara Anna Frank... un'altra lettera...

Cara Anne,
sono Luca e con la mia classe abbiamo visto un filmato sulla tua vita e sulla tua famiglia. Sono felice di averti conosciuto.Pensa che fortuna, perché se tu non avessi ricevuto e scritto quel diario non ti avrei mai conosciuto.
Ma mi dispiace che tu abbia sofferto per colpa dei nazisti e che tu,come quasi tutta la tua famiglia e molte altre persone, siate morti soffrendo. Ma grazie a tuo padre, il tuo sogno si è realizzato: sei diventata una scrittrice e ogni anno il 27 Gennaio tutti ti ricordano. Con affetto L.S. 1aM

L'INVIATO DI PERIFERIA: Allarme furti a San Biagio

Ultimamente a San Biagio di Valpolcevera i furti in casa dei cittadini stanno aumentando: già due volte in quattordici giorni i ladri sono entrati nelle case ed hanno svaligiato la cassaforte, mentre gli abitanti non erano presenti. Questo è successo ai signori F. e alla famiglia V., vittime di un vero e proprio saccheggio. I malfattori sono già stati catturati dalla polizia, grazie all’avvistamento di M. T., che però non è stato il primo a vedere i ladri in faccia. Infatti l’inquilino M., che tra l’altro era con sua figlia S., racconta così: - Ero nel box ad aggiustare lo scooter quando ho visto tre persone uscire dal portone: due erano irriconoscibili perché avevano il passamontagna. Anche loro mi hanno visto e sono scappati, lasciando i loro attrezzi, fra cui un piede di porco e delle strane pinze. Ho provato ad inseguirli, ma sono scappati con la macchina.
Dopo questi fatti molti abitanti di San Biagio prendono misure preventive, come lasciare i cani liberi o tenere una luce accesa, in cerca di più sicurezza contro la criminalità. (dal nostro inviato R.R. della 2aE)