lunedì 19 dicembre 2016

SPECIALE CYBERBULLISMO - Una storia (possibile)

Questa volta, una ragazza di 3a media che trascrive una storia da due Youtuber (Zii) e si cimenta in una riflessione. Lo sfondo è la trascrizione di messaggi (di un'ipotetica chat). I protagonisti sono due probabili coetanei di fantasia, Federico (la vittima) e Michael (il bullo). In mezzo, fatti che accadono. Il finale non è per nulla consolatorio, ma l'autrice conclude il suo pezzo per il blog con un pensiero diretto e senza fronzoli. Un invito ad essere migliori.


Ciao mi presento mi chiamo Federico, oggi è il mio primo giorno di scuola e sono felicissimo!

Ciao sono Michael oggi a scuola ho notato un nuovo tipello da prendere in giro, mi divertirò tanto…

Oggi Michael mi ha attribuito almeno venti nomignoli, divertenti, però fanno ridere tutti tranne me…

... Luigi e Marica si tolgono la vita per varie prese in giro …

Oggi Fedegrasso non è venuto a scuola chissà perché…

... Alessia si toglie la vita per colpa di un video sulla rete…

Michael mi prende a calci e mi tira i pugni: ho detto ai medici e ai miei genitori che sono caduto dalle scale, non ce la faccio più

Fedecicciopalla oggi ha provato a ribellarsi e mi ha spinto, certo... sono scivolato, vista la stazza, però mi sono rialzato ho cominciato a picchiarlo e così ha capito chi è che comanda

... Elisa si toglie la vita davanti ai suoi genitori…

Michael continua prendermi in giro e a rubarmi la merenda, ho paura…

Quel cane di Federico è un po’ che non viene a scuola: i professori e i miei compagni mi guardano in modo strano, ma io me ne frego...  chissà quando torna…

Ciao mi presento sono Federico, qua è bellissimo la gente è gentile e non si litiga, certo è stato difficile premere quel grilletto …


(liberamente tratto da Youtube)
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STOP AL BULLISMO!

Al giorno d’oggi quanti giovani si sentono fieri di essere considerati dei bravi ragazzi? Molto pochi. Essi sono stufi del comportamento da "bravo ragazzo",  preferiscono adottare il sistema da stupidi e insensibili per essere accettati nelle compagnie composte dai più grandi. Però questo comportamento porta le giovani vittime ad uno stato di forte depressione, di instabilità psicologica e, purtroppo, a casi di suicidio.  I bulli si ritengono dei leader: per comandare e manipolare hanno bisogno di qualcuno più debole e che non faccia parte del gruppo; per coprirlo di insulti, prenderlo in giro, deriderlo e ferirlo in qualunque maniera. Cosa si nasconde però dietro la figura del bullo? Si tratta di ragazzi con problemi familiari che, esercitando atti di violenza e di sopruso, trovano una via per sfogarsi. Talvolta però è anche l’eccessiva autostima e il bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione che non permette loro di fare propri i valori positivi della vita.

(F.P., 3aM)


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