Wounda
è stato ritrovato in fin di vita, malato, malnutrito e, purtroppo orfano,
perché quando i veterinari del Jane Vudan Institute lo hanno recuperato, i
bracconieri gli avevano appena ucciso la madre e lui fuggiva da essi.
Il
nome Wounda, non a caso, significa “sull’orlo della morte”.
È
stato curato con medicine, cibo e “l’ingrediente” più importante: l’affetto.
Si
è legato così tanto alla dottoressa, la quale si è presa cura di lui, Jane
Goodall, che all’apertura della gabbia, con un lungo e commovente abbraccio le
ha espresso tutto l’amore e la riconoscenza per avergli ridato una nuova vita.
Molti
pensano che gli animali “non abbiano un cuore”, ma questo è un chiaro esempio
che smentisce tale opinione.
Mi
sono molto commosso guardando questo filmato, perché ho capito che gli animali,
a volte, sanno essere più “umani” degli uomini.
(P.G.,
2aM)
Nessun commento:
Posta un commento