sabato 12 gennaio 2013

LA MACCHINA DEL TEMPO: Toccata e fuga...

Eccovi un terzo "diario fantastico" sulla scoperta dell'America. Uno studente di 2aM ci racconta il senso dell'avventura della spedizione, ma con un finale che ci dovrebbe fare riflettere...








Giorno n°1

Caro diario,

È il primo giorno della spedizione, mi sono  imbarcato, perché l’idea di Colombo è giusta. Oggi  si è svolto tutto molto bene, il vento era in una situazione ottimale, navigavamo a 30 miglia orarie, però poco dopo il vento ha smesso di soffiare e il capitano Colombo ha ordinato di farci trasportare dalle onde.  Posso dire pertanto che come primo giorno è trascorso bene anche se, assegnandoci le mansioni, mi è capitata quella del lavapiatti. Non è un lavoro molto difficile perché tutti abbiamo molta fame, che i piatti arrivano già puliti.



Giorno n°2



Caro diario,

Oggi non c’era un briciolo di vento, il mare era piatto e dei pirati ci hanno attaccato, anche senza la sorte dalla nostra, siamo riusciti a farli ritirare. Ma il povero Leonardo, durante il combattimento, è morto. Dato che al poverino piaceva il mare, abbiamo deciso di lasciarlo proprio lì. Dopo ciò il vento ha ricominciato a soffiare come se fosse l’anima di Leonardo, che ci aiutava. Essendo mio amico mi piace pensare che sia lui ad aiutarci dal cielo.



Giorno n°3

Caro diario,

Oggi abbiamo avvistato un’ isola e siamo scesi, per vedere se ci fossero state delle provviste.  Lì trovai qualche cocco e delle banane; un mio amico più fortunato un’aragosta e la prese. Dopo mezz’ora ripartimmo. Il signor Colombo mi diede il comando della nave, affinché lui potesse consultare le carte.Eero entusiasta, era la prima volta che stringevo il timone fra le mani.



Giorno n°4 

Caro diario,

Oggi la giornata si è svolta bene, anche se il mare mosso ha causato disturbi a molti di noi. Dopo due ore il movimento continuo della barca cessò. Il capitano ci ordinò di sbarcare: io non capivo, perché fossi ancora preso dal mal di mare ma, appena guardai verso l’esterno, vidi la terra che tanto avevamo cercato. Dato che era buio, ci mettemmo tutti a dormire.



Giorno n°5 

Caro diario, 

Oggi abbiamo scoperto che non siamo approdati nelle Indie, ma in una nuova terra. Eravamo tutti stupefatti dalle ricchezze però queste sono possedute da una popolazione non ancora civilizzata. Il signor Colombo accortosi di ciò, li ingannò e prese tutto l’oro. Subito ripartimmo per i mari.  (R.T. 2aM)    

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